«Il codice di diritto Canonico». Il 17 gennaio, alla Lateranense, la presentazione del volume commentato da Luigi Chiappetta
«Questo Commento, proprio per la sua duplice dimensione – giuridica e pastorale –, richiama la nostra attenzione alla robusta connotazione antropologica del Diritto canonico, che è diritto dell’uomo e per l’uomo».
PUL -Si è espresso così Enrico dal Covolo, vescovo e Rettore della Pontificia Università Lateranense in occasione della presentazione de «Il Codice di diritto canonico» il 17 gennaio presso l’Aula Paolo VI dell’Ateneo del Laterano. Il volume edito da EDB – Edizioni Dehoniane Bologna, presenta l’aggiornato commento giuridico-pastorale di Luigi Chiappetta ed è curato da Francesco Catozzella, Arianna Catta, Claudia Izzi e Luigi Sabbarese.
PUL -Si è espresso così Enrico dal Covolo, vescovo e Rettore della Pontificia Università Lateranense in occasione della presentazione de «Il Codice di diritto canonico» il 17 gennaio presso l’Aula Paolo VI dell’Ateneo del Laterano. Il volume edito da EDB – Edizioni Dehoniane Bologna, presenta l’aggiornato commento giuridico-pastorale di Luigi Chiappetta ed è curato da Francesco Catozzella, Arianna Catta, Claudia Izzi e Luigi Sabbarese.
Dopo i saluti del Rettore e di padre Pier Luigi Cabri, Direttore Editoriale delle EDB, hanno presentato l’opera il Presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, il cardinale Velasio de Paolis e Luigi Sabbarese, uno dei curatori e professore ordinario della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana. Ha moderato l’incontro Manuel Jesus Arroba Conde, Preside del Pontificio Istituto Utriusque Iuris.
Dal Covolo ha insistito, altresì, sul rischio di identificare il diritto della Chiesa con la sola attività giudiziaria. Tra i due aspetti, quello giuridico e quello pastorale – ha spiegato il presule – non vi è contrapposizione, quanto piuttosto complementarietà. Diritto e pastorale costituiscono un “binomio inscindibile” per il bene della Chiesa e per la salus animarum, così come il santo Padre Benedetto XVI ha affermato quasi un anno fa, nel suo più recente intervento al Tribunale della Rota Romana. Citando un’Allocuzione di Giovanni Paolo II del 1990 (cfr. Allocuzione alla Rota Romana, 18
gennaio 1990, n. 4: AAS 82 [1990], p. 874), il santo Padre ha detto: “Non è vero che per essere più pastorale il diritto debba rendersi meno giuridico [...]. La dimensione giuridica e quella pastorale sono inseparabilmente unite nella Chiesa, pellegrina su questa terra. Anzitutto, vi è una loro armonia derivante dalla comune finalità: la salvezza delle anime”».
Il Rettore si è poi soffermato sui tre punti, che esprimono in maniera compiuta la necessità di ampliare quest’opera, e di riconsegnarla ai lettori in una veste sostanzialmente rinnovata: l’aggiornamento, la revisione formale e sostanziale e la nozione di progresso della dottrina e della giurisprudenza.
Dal Covolo ha insistito, altresì, sul rischio di identificare il diritto della Chiesa con la sola attività giudiziaria. Tra i due aspetti, quello giuridico e quello pastorale – ha spiegato il presule – non vi è contrapposizione, quanto piuttosto complementarietà. Diritto e pastorale costituiscono un “binomio inscindibile” per il bene della Chiesa e per la salus animarum, così come il santo Padre Benedetto XVI ha affermato quasi un anno fa, nel suo più recente intervento al Tribunale della Rota Romana. Citando un’Allocuzione di Giovanni Paolo II del 1990 (cfr. Allocuzione alla Rota Romana, 18
gennaio 1990, n. 4: AAS 82 [1990], p. 874), il santo Padre ha detto: “Non è vero che per essere più pastorale il diritto debba rendersi meno giuridico [...]. La dimensione giuridica e quella pastorale sono inseparabilmente unite nella Chiesa, pellegrina su questa terra. Anzitutto, vi è una loro armonia derivante dalla comune finalità: la salvezza delle anime”».
Il Rettore si è poi soffermato sui tre punti, che esprimono in maniera compiuta la necessità di ampliare quest’opera, e di riconsegnarla ai lettori in una veste sostanzialmente rinnovata: l’aggiornamento, la revisione formale e sostanziale e la nozione di progresso della dottrina e della giurisprudenza.
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