giovedì, gennaio 05, 2012
La Chiesa indiana in prima linea nella lotta contro lo sfruttamento di donne e ragazze e nel loro reinserimento nella società civile.

Radio Vaticana - Come riferisce l’agenzia Fides, l’arcidiocesi di Calcutta ha attivato un’autentica “task-force” per fermare il traffico di “piccole schiave”: “Seva Kendra Calcutta”, Centro di servizio sociale diocesano, ha formato 50 comitati di vigilanza nelle diverse comunità. I Comitati, a loro volta, formano gruppi di 30 giovani in ogni villaggio del Bengala occidentale, per monitorare e contrastare il fenomeno. Vi sono, inoltre, 50 gruppi di ragazze adolescenti, che agiscono da “antenne” nei loro villaggi.

Il Centro “Seva Kendra Calcutta” sfrutta anche i moderni mezzi tecnologici: è collegato in rete con il dipartimento governativo, con altre associazioni e con i capi dei villaggi: questo facilita e semplifica gli interventi, che sono soprattutto preventivi. Il traffico di esseri umani è una forma moderna di schiavitù che include sfruttamento sessuale, lavoro forzato, la frode e la violenza. È una piaga sociale che in India, a seconda delle stime, tocca dai 20 ai 60 milioni di vittime, e su cui prospera la criminalità. Ne sono vittime soprattutto bambini e donne a causa di ignoranza e disperata situazione nelle famiglie. Falsi “mediatori”, infatti, li attirano con illusorie promesse, per farli cadere in trappole da cui è difficile uscire. (M.G.)

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