In Myanmar si respira aria di cambiamento, un cambiamento che, però, si avverte nella capitale Yangon, ma non ha ancora coinvolto le regioni settentrionali, dove dal giugno scorso imperversa un conflitto tra l’esercito regolare e il gruppo armato della minoranza Kachin, nonostante nei giorni scorsi sia stata firmata la fine delle ostilità.
Radio Vaticana - Lo ha detto all'agenzia Misna il vescovo di Banmaw, mons. Raymond Sumlut Gam, da poco tornato da un viaggio nella capitale. “L’ordine di cessate il fuoco è stato dato, ma sembra che le operazioni sul territorio stiano continuando”, ha detto il vescovo che è anche responsabile della Caritas birmana. Le tensioni nello Stato Kachin hanno costretto finora 20mila persone a vivere da sfollati. I cambiamenti della società in Myanmar, comunque, sono stati apprezzati dalla comunità internazionale che ha anche ipotizzato la revoca delle sanzioni economiche imposte al Paese che, in verità, hanno pesato più sulla popolazione civile che sulla vecchia giunta. (R.B.)
Radio Vaticana - Lo ha detto all'agenzia Misna il vescovo di Banmaw, mons. Raymond Sumlut Gam, da poco tornato da un viaggio nella capitale. “L’ordine di cessate il fuoco è stato dato, ma sembra che le operazioni sul territorio stiano continuando”, ha detto il vescovo che è anche responsabile della Caritas birmana. Le tensioni nello Stato Kachin hanno costretto finora 20mila persone a vivere da sfollati. I cambiamenti della società in Myanmar, comunque, sono stati apprezzati dalla comunità internazionale che ha anche ipotizzato la revoca delle sanzioni economiche imposte al Paese che, in verità, hanno pesato più sulla popolazione civile che sulla vecchia giunta. (R.B.)
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