Nuovo attacco contro i cristiani nel Nord del Paese
Radio Vaticana - Sono almeno 215, secondo fonti locali, le vittime degli attacchi terroristici sferrati ieri a Kano, la seconda città della Nigeria. Bombe, sparatorie e incendi hanno seminato morte per le strade della metropoli di oltre dieci milioni di abitanti. Gli attentati sono stati rivendicati dal gruppo integralista islamico “Boko Haram”. Stamani, inoltre, uomini armati hanno ucciso nove persone in un attacco contro la comunità cristiana in un villaggio nel Nord del Paese. Attaccate anche due chiese. Su questa drammatica situazione, Gabriella Ceraso ha raccolto il commento di padre Patrik Tor Alumuku, direttore della comunicazione dell’arcidiocesi di Abuja:
R. – Abbiamo ricevuto queste notizie con ansia, con paura, perché questo è una ulteriore escalation rispetto a quello che è stato fatto finora dai “Boko Haram”.
D. – Qual è la lettura che la Chiesa, la comunità nigeriana sta dando a ciò che accade?
R. – La Chiesa ha sempre parlato della necessità di un dialogo, per trovare la pace in questo Paese. Abbiamo anche sentito dai capi musulmani che denunciano i “Boko Haram”. Hanno detto che non rappresentano l’islam. Quindi, non si può dire che sia un gruppo musulmano, perché è un gruppo terrorista e basta, che vuole creare tensione e rendere ingovernabile questo Paese. E’ una mafia. Come si possa fermare però non si sa…
D. – Cosa pensa concretamente che la Chiesa possa fare per reagire alla paura?
R. – La Chiesa dice al governo di proteggere tutti i cittadini del Paese, di dare fiducia a chi abita in quelle zone. Non solo i cristiani stanno scendendo dal Nord al Sud, ma c’è paura anche tra i musulmani che dal Sud stanno andando verso il Nord. Si crea quindi una situazione molto difficile. (ap)
Radio Vaticana - Sono almeno 215, secondo fonti locali, le vittime degli attacchi terroristici sferrati ieri a Kano, la seconda città della Nigeria. Bombe, sparatorie e incendi hanno seminato morte per le strade della metropoli di oltre dieci milioni di abitanti. Gli attentati sono stati rivendicati dal gruppo integralista islamico “Boko Haram”. Stamani, inoltre, uomini armati hanno ucciso nove persone in un attacco contro la comunità cristiana in un villaggio nel Nord del Paese. Attaccate anche due chiese. Su questa drammatica situazione, Gabriella Ceraso ha raccolto il commento di padre Patrik Tor Alumuku, direttore della comunicazione dell’arcidiocesi di Abuja:
R. – Abbiamo ricevuto queste notizie con ansia, con paura, perché questo è una ulteriore escalation rispetto a quello che è stato fatto finora dai “Boko Haram”.
D. – Qual è la lettura che la Chiesa, la comunità nigeriana sta dando a ciò che accade?
R. – La Chiesa ha sempre parlato della necessità di un dialogo, per trovare la pace in questo Paese. Abbiamo anche sentito dai capi musulmani che denunciano i “Boko Haram”. Hanno detto che non rappresentano l’islam. Quindi, non si può dire che sia un gruppo musulmano, perché è un gruppo terrorista e basta, che vuole creare tensione e rendere ingovernabile questo Paese. E’ una mafia. Come si possa fermare però non si sa…
D. – Cosa pensa concretamente che la Chiesa possa fare per reagire alla paura?
R. – La Chiesa dice al governo di proteggere tutti i cittadini del Paese, di dare fiducia a chi abita in quelle zone. Non solo i cristiani stanno scendendo dal Nord al Sud, ma c’è paura anche tra i musulmani che dal Sud stanno andando verso il Nord. Si crea quindi una situazione molto difficile. (ap)
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.