Da 72 ore l'isola bloccata dalle proteste di autotrasportatori, agricoltori, pescatori e cittadini
Liberainformazione - Continua da oltre 72 ore il blocco della Sicilia organizzato dal movimento “Forza d'Urto” per assestare un segnale forte contro la classe politica, contro il caro carburante e per dare voce, ancora una volta, alla crisi che sta mettendo in ginocchio l'isola. Presidi sparsi tra le nove province con una forte presenza di autotrasportatori, agricoltori, pescatori e cittadini vari. A subire i disagi specie gli automobilisti costretti a subire code chilometriche nei punti nevralgici della rete stradale siciliana.
Benzina esaurita quasi ovunque, i generi di prima necessità scarseggiano già in molte città. Una protesta sicuramente sentita, ma su cui sembrano piombare ombre e sospetti.
Numerose segnalazioni di minacce dei presidianti ai danni degli autotraportatori “colpevoli” di non volersi fermare, sono centinaia (se non migliaia) i lavoratori costretti, per questa ragione, a sospendere il proprio lavoro. Eppure il movimento, nell'organizzazione della protesta, faceva riferimento solamente a dei fermi volontari. La stessa sorte è toccata ai commercianti di diverse località dell'isola la cui adesione alle agitazioni è stata coatta, pena vetrine rotte. Sospetti anche sulle infiltrazioni politiche all'interno di “Forza d'Urto”. E’ confermata da più parti la presenza di uomini di Forza Nuova all’interno del movimento, così come è verificabile da chiunque la “vicinanza” ai “Forconi” tramite dichiarazioni apparse in giro per la rete. Queste le parole di Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova:
“La Rivolta in atto in Sicilia si allargherà ben presto a tutte le regioni del Sud Italia per divenire un fatto nazionale. O si sta dalla parte di Monti , della BCE, e della schiavitù bancaria o si sta dalla parte delle categorie, del popolo che non ce la fa più e che non vuole perdere la propria dignità. Inoltre, e’ necessario che venga attuato subito l’art 40 dello Statuto siciliano che prevede che il Banco di Sicilia emetta denaro unilateralmente per fronteggiare il crollo sociale in atto. Questa misura statutaria, oltre che la riduzione della benzina a 70 centesimi, e’ la mina sociale che Forza Nuova, a fianco di agricoltori e autotrasportatori, intende fare esplodere”
La stessa Forza Nuova, con una sua delegazione, ha sfilato nello scorso Dicembre alla testa di un corteo indetto dai “Forconi” a Catania.
E’ praticamente un dato di fatto che il movimento neofascista partecipi alle attività dei “Forconi” e di Forza d’Urto. E pare che uomini di Forza Nuova siano proprio tra gli organizzatori dei “moti siciliani”, dunque non solo una vicinanza formale. Nei presìdi è tangibile lo spirito di avversione a Lombardo. Si leva alta l’accusa di tradimento nei confronti del Presidente della Regione. “Ha raggirato i siciliani!”: il grido giunge proprio da soggetti che hanno indubbiamente sostenuto e portato al potere l’attuale Assemblea Regionale.
A capo dei "Forconi" troviamo Mariano Ferro, diventato il volto simbolo della protesta. Ferro vanta un passato, neppure troppo lontano, in Mpa. Nello scorso Giugno, da invitato, ha partecipato all'assemblea regionale dell'Mpa presso il Palaghiaccio di Catania. Ha esposto lì, davanti alla platea di delegati del partito autonomista, la sua richiesta di "concretezza" nei confronti di Raffaele Lombardo. E poi c’è Salvatore Bella, presidente dell’Associazione Italiana Autotrasportatori, confluita in “Forza d’Urto”. Un passato in Forza Italia, poi le varie liste civiche e infine la candidatura alle amministrative di Campobello di Licata proprio nelle file dell’MPA.
L’onorevole Pippo Gennuso, uomo di Lombardo, è stato visto girare tra i negozi di Rosolini chiedendo, in maniera più o meno gentile, di chiudere le saracinesche per aderire alla protesta. Lo stesso Gennuso, ripreso dalla telecamere di Canale 8, ha assunto le vesti di “capopopolo” improvvisando un comizio presso uno dei punti della protesta. Ma i politici non dovevano essere “cacciati a calci in culo”? (Riportiamo fedelmente il trattamento indicato da Mariano Ferro in caso di “infiltrazioni”). Il deputato rosolinese ha dichiarato che, se il governo regionale non ascolterà le ragioni della protesta, si incatenerà sulla linea ferroviaria di Rosolini. Infine, le dichiarazioni che Giuseppe Scarlata, fondatore nisseno del movimento dei Forconi, ha rilasciato a Linikiesta, sono la ciliegina sulla torta: “Se qualche anno fa il nemico numero uno era la mafia, adesso è lo Stato”, dove per Stato egli intende proprio la regione Sicilia. “Noi aspettiamo le decisioni di Lombardo, perché del governo nazionale ce ne infischiamo”, conclude, inneggiando quasi a “un’autonomia” desiderata a mai ottenuta.
C’è anche Grande Sud (di Miccichè) ad aver tenuto comizi, nella giornata di Lunedì, nei luoghi dei presidi. Anche per loro nessun “trattamento Ferro”.
Grande Sud, nel suo blog, ha speso parole di elogio per la protesta mentre Titti Bufardeci, esponente del partito, con le sue dichiarazioni è stato oggetto di una Adnkronos in cui ha dichiarato, nello specifico, di condividere ogni aspetto delle manifestazioni. Tra i leader della rivolta dei “Forconi” troviamo Martino Morsello, assessore a Marsala negli anni ’80 per il Psi. Candidato alle elezioni regionali del 2008 per una lista collegata a Raffaele Lombardo. Dietro di lui una complessa storia legata alla chiusura della sua azienda di prodotti ittici (vi rimandiamo a questa inchiesta di Marsala.it per conoscerla nei dettagli). Morsello il 28 maggio 2011 ha presenziato, in quanto relatore, al convegno organizzato da Forza Nuova di Terni sull’usura bancaria. L’apertura del convegno è stata affidata alla figlia, Antonella. Antonella Morsello è una camerata convinta. Risulterebbe dipendente della stessa sezione di Terni dell’organizzazione neofascista. La sezione le dedica parole di elogio in questo post.
Morsello (padre) ha partecipato altresì al II Congresso nazionale del movimento, nel suo intervento ha dichiarato che Forza Nuova è l’unico interlocutore politico dei “Forconi”: “Noi non partecipiamo ai convegni degli altri partiti, perchè sono quei partiti messi insieme, in questo momento particolare, pensando di spartirsi, come si dice in Sicilia, il porco, e continuare a dominare la scena politica. Il mio augurio è che con Forza Nuova si possa fare un passo avanti in questo sistema di politica corrotta”. Morsello non si ferma lì e incrocia la strada dei “Responsabili” di Scilipoti, divenendone responsabile nazionale del dipartimento agricoltura. Lo stesso, a Luglio 2011, rilascia a Marsala.it una dichiarazione a favore della finanziaria appena approvata dal governo Berlusconi
Nel “cda” di “Forza d'Urto” troviamo anche l'imprenditore friulano Maurizio Zamparini, uno tra i più ricchi del paese. Il vulcanico presidente del Palermo Calcio, non contento di cacciare allenatori a dismisura, ci riprova con i politici. Ha dato vita al “Movimento per la gente”, un po' la versione italiana degli estremisti e conservatori “Tea Party” americani della pasionaria Sarah Palin (candidata nel 2008 alla vicepresidenza degli Stati Uniti in ticket con Mc Cain). Il movimento zampariniano ha come obiettivo quello di fermare Equitalia che, unitamente alla burocrazia, attanaglia i cittadini. L'imprenditore, già da inizio Gennaio, ha dichiarato il suo endorsement (pare anche economico) alla causa dei “Forconi” di Mariano Ferro, partecipando ad un'affollata conferenza a Palermo.
Nell’agrigentino il “capopopolo” è Salvatore (detto Totò) Petrotto, ex sindaco di Racalmuto. Tre mandati e numerosi cambi di casacca all’attivo: dalla Rete di Leoluca Orlando, fino alla rottura con l’IdV. Poi l’avvicinamento all’MpA e le simpatie per il Partito del Sud di De Santis, leader dei movimenti autonomisti meridionali. Quando è stato eletto sindaco col favore del PD, stava già schiacciando l’occhio ad Angelino Alfano e a Silvio Berlusconi, con tanto di lettera aperta. Durante l’ultimo mandato ha chiesto l’intercessione di Scilipoti per assegnare a Berlusconi il premio “Per una Giustizia Giusta” intitolato a Leonardo Sciascia. Petrotto ha un curriculum di tutto rispetto, da vero “perseguitato” quale afferma di essere (ci ricorda per caso qualcuno?): più di una dozzina di indagini su di lui, da quella per concussione (terminata con la riqualificazione del reato a induzione alla corruzione e la condanna dell’ex sindaco), a quella per droga; fino all’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa, poi archiviata, che lo ha condotto alle dimissioni. Da bravo grillo quale è, lo Scilipoti nostrano ha indirizzato il suo ultimo salto verso la guida dei Forconi agrigentini. A guidare la rivolta iblea, tra gli altri, Geraldo Bertolone, segretario regionale dei Cristiano-Riformisti, l’area cattolica del PDL. Vanta una candidatura con Forza del Sud alle amministrative di Ragusa e la recente adesione al movimento “Territorio”. Ha da poco annunciato il suo sostegno alla candidatura di Mandarà (area PDL) a Santa Croce Camerina. Sostiene i “Forconi”, gli stessi che non vogliono avere nulla a che fare con i politicanti.
Qualcosa non quadra. L’apartiticità della protesta, praticamente giurata agli inizi delle agitazioni, si sta lentamente sgretolando. Peccato che molti dei manifestanti, che in questo freddo Gennaio presidiano le strade siciliane, siano ignari di tutto ciò. In lotta, con il cuore, per il futuro. Ma forse, alle spalle, strumentalizzati.
Liberainformazione - Continua da oltre 72 ore il blocco della Sicilia organizzato dal movimento “Forza d'Urto” per assestare un segnale forte contro la classe politica, contro il caro carburante e per dare voce, ancora una volta, alla crisi che sta mettendo in ginocchio l'isola. Presidi sparsi tra le nove province con una forte presenza di autotrasportatori, agricoltori, pescatori e cittadini vari. A subire i disagi specie gli automobilisti costretti a subire code chilometriche nei punti nevralgici della rete stradale siciliana.
Benzina esaurita quasi ovunque, i generi di prima necessità scarseggiano già in molte città. Una protesta sicuramente sentita, ma su cui sembrano piombare ombre e sospetti.
Numerose segnalazioni di minacce dei presidianti ai danni degli autotraportatori “colpevoli” di non volersi fermare, sono centinaia (se non migliaia) i lavoratori costretti, per questa ragione, a sospendere il proprio lavoro. Eppure il movimento, nell'organizzazione della protesta, faceva riferimento solamente a dei fermi volontari. La stessa sorte è toccata ai commercianti di diverse località dell'isola la cui adesione alle agitazioni è stata coatta, pena vetrine rotte. Sospetti anche sulle infiltrazioni politiche all'interno di “Forza d'Urto”. E’ confermata da più parti la presenza di uomini di Forza Nuova all’interno del movimento, così come è verificabile da chiunque la “vicinanza” ai “Forconi” tramite dichiarazioni apparse in giro per la rete. Queste le parole di Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova:
“La Rivolta in atto in Sicilia si allargherà ben presto a tutte le regioni del Sud Italia per divenire un fatto nazionale. O si sta dalla parte di Monti , della BCE, e della schiavitù bancaria o si sta dalla parte delle categorie, del popolo che non ce la fa più e che non vuole perdere la propria dignità. Inoltre, e’ necessario che venga attuato subito l’art 40 dello Statuto siciliano che prevede che il Banco di Sicilia emetta denaro unilateralmente per fronteggiare il crollo sociale in atto. Questa misura statutaria, oltre che la riduzione della benzina a 70 centesimi, e’ la mina sociale che Forza Nuova, a fianco di agricoltori e autotrasportatori, intende fare esplodere”
La stessa Forza Nuova, con una sua delegazione, ha sfilato nello scorso Dicembre alla testa di un corteo indetto dai “Forconi” a Catania.
E’ praticamente un dato di fatto che il movimento neofascista partecipi alle attività dei “Forconi” e di Forza d’Urto. E pare che uomini di Forza Nuova siano proprio tra gli organizzatori dei “moti siciliani”, dunque non solo una vicinanza formale. Nei presìdi è tangibile lo spirito di avversione a Lombardo. Si leva alta l’accusa di tradimento nei confronti del Presidente della Regione. “Ha raggirato i siciliani!”: il grido giunge proprio da soggetti che hanno indubbiamente sostenuto e portato al potere l’attuale Assemblea Regionale.
A capo dei "Forconi" troviamo Mariano Ferro, diventato il volto simbolo della protesta. Ferro vanta un passato, neppure troppo lontano, in Mpa. Nello scorso Giugno, da invitato, ha partecipato all'assemblea regionale dell'Mpa presso il Palaghiaccio di Catania. Ha esposto lì, davanti alla platea di delegati del partito autonomista, la sua richiesta di "concretezza" nei confronti di Raffaele Lombardo. E poi c’è Salvatore Bella, presidente dell’Associazione Italiana Autotrasportatori, confluita in “Forza d’Urto”. Un passato in Forza Italia, poi le varie liste civiche e infine la candidatura alle amministrative di Campobello di Licata proprio nelle file dell’MPA.
L’onorevole Pippo Gennuso, uomo di Lombardo, è stato visto girare tra i negozi di Rosolini chiedendo, in maniera più o meno gentile, di chiudere le saracinesche per aderire alla protesta. Lo stesso Gennuso, ripreso dalla telecamere di Canale 8, ha assunto le vesti di “capopopolo” improvvisando un comizio presso uno dei punti della protesta. Ma i politici non dovevano essere “cacciati a calci in culo”? (Riportiamo fedelmente il trattamento indicato da Mariano Ferro in caso di “infiltrazioni”). Il deputato rosolinese ha dichiarato che, se il governo regionale non ascolterà le ragioni della protesta, si incatenerà sulla linea ferroviaria di Rosolini. Infine, le dichiarazioni che Giuseppe Scarlata, fondatore nisseno del movimento dei Forconi, ha rilasciato a Linikiesta, sono la ciliegina sulla torta: “Se qualche anno fa il nemico numero uno era la mafia, adesso è lo Stato”, dove per Stato egli intende proprio la regione Sicilia. “Noi aspettiamo le decisioni di Lombardo, perché del governo nazionale ce ne infischiamo”, conclude, inneggiando quasi a “un’autonomia” desiderata a mai ottenuta.
C’è anche Grande Sud (di Miccichè) ad aver tenuto comizi, nella giornata di Lunedì, nei luoghi dei presidi. Anche per loro nessun “trattamento Ferro”.
Grande Sud, nel suo blog, ha speso parole di elogio per la protesta mentre Titti Bufardeci, esponente del partito, con le sue dichiarazioni è stato oggetto di una Adnkronos in cui ha dichiarato, nello specifico, di condividere ogni aspetto delle manifestazioni. Tra i leader della rivolta dei “Forconi” troviamo Martino Morsello, assessore a Marsala negli anni ’80 per il Psi. Candidato alle elezioni regionali del 2008 per una lista collegata a Raffaele Lombardo. Dietro di lui una complessa storia legata alla chiusura della sua azienda di prodotti ittici (vi rimandiamo a questa inchiesta di Marsala.it per conoscerla nei dettagli). Morsello il 28 maggio 2011 ha presenziato, in quanto relatore, al convegno organizzato da Forza Nuova di Terni sull’usura bancaria. L’apertura del convegno è stata affidata alla figlia, Antonella. Antonella Morsello è una camerata convinta. Risulterebbe dipendente della stessa sezione di Terni dell’organizzazione neofascista. La sezione le dedica parole di elogio in questo post.
Morsello (padre) ha partecipato altresì al II Congresso nazionale del movimento, nel suo intervento ha dichiarato che Forza Nuova è l’unico interlocutore politico dei “Forconi”: “Noi non partecipiamo ai convegni degli altri partiti, perchè sono quei partiti messi insieme, in questo momento particolare, pensando di spartirsi, come si dice in Sicilia, il porco, e continuare a dominare la scena politica. Il mio augurio è che con Forza Nuova si possa fare un passo avanti in questo sistema di politica corrotta”. Morsello non si ferma lì e incrocia la strada dei “Responsabili” di Scilipoti, divenendone responsabile nazionale del dipartimento agricoltura. Lo stesso, a Luglio 2011, rilascia a Marsala.it una dichiarazione a favore della finanziaria appena approvata dal governo Berlusconi
Nel “cda” di “Forza d'Urto” troviamo anche l'imprenditore friulano Maurizio Zamparini, uno tra i più ricchi del paese. Il vulcanico presidente del Palermo Calcio, non contento di cacciare allenatori a dismisura, ci riprova con i politici. Ha dato vita al “Movimento per la gente”, un po' la versione italiana degli estremisti e conservatori “Tea Party” americani della pasionaria Sarah Palin (candidata nel 2008 alla vicepresidenza degli Stati Uniti in ticket con Mc Cain). Il movimento zampariniano ha come obiettivo quello di fermare Equitalia che, unitamente alla burocrazia, attanaglia i cittadini. L'imprenditore, già da inizio Gennaio, ha dichiarato il suo endorsement (pare anche economico) alla causa dei “Forconi” di Mariano Ferro, partecipando ad un'affollata conferenza a Palermo.
Nell’agrigentino il “capopopolo” è Salvatore (detto Totò) Petrotto, ex sindaco di Racalmuto. Tre mandati e numerosi cambi di casacca all’attivo: dalla Rete di Leoluca Orlando, fino alla rottura con l’IdV. Poi l’avvicinamento all’MpA e le simpatie per il Partito del Sud di De Santis, leader dei movimenti autonomisti meridionali. Quando è stato eletto sindaco col favore del PD, stava già schiacciando l’occhio ad Angelino Alfano e a Silvio Berlusconi, con tanto di lettera aperta. Durante l’ultimo mandato ha chiesto l’intercessione di Scilipoti per assegnare a Berlusconi il premio “Per una Giustizia Giusta” intitolato a Leonardo Sciascia. Petrotto ha un curriculum di tutto rispetto, da vero “perseguitato” quale afferma di essere (ci ricorda per caso qualcuno?): più di una dozzina di indagini su di lui, da quella per concussione (terminata con la riqualificazione del reato a induzione alla corruzione e la condanna dell’ex sindaco), a quella per droga; fino all’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa, poi archiviata, che lo ha condotto alle dimissioni. Da bravo grillo quale è, lo Scilipoti nostrano ha indirizzato il suo ultimo salto verso la guida dei Forconi agrigentini. A guidare la rivolta iblea, tra gli altri, Geraldo Bertolone, segretario regionale dei Cristiano-Riformisti, l’area cattolica del PDL. Vanta una candidatura con Forza del Sud alle amministrative di Ragusa e la recente adesione al movimento “Territorio”. Ha da poco annunciato il suo sostegno alla candidatura di Mandarà (area PDL) a Santa Croce Camerina. Sostiene i “Forconi”, gli stessi che non vogliono avere nulla a che fare con i politicanti.
Qualcosa non quadra. L’apartiticità della protesta, praticamente giurata agli inizi delle agitazioni, si sta lentamente sgretolando. Peccato che molti dei manifestanti, che in questo freddo Gennaio presidiano le strade siciliane, siano ignari di tutto ciò. In lotta, con il cuore, per il futuro. Ma forse, alle spalle, strumentalizzati.
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Sono presenti 12 commenti
Perdonami non trovo nessun video da te descritto e nessuna dichiarazione al minuto 17.49.
Hai dimenticato di dire che Morsello collaborando con Borsellino, Paolo Borsellino ( forse sai chi era Borsellino ) sciolse la giunta comunale per infiltrazioni mafiose.. bhe hai dimenticato di dire tante cose e ne hai aggiunto tante altre superflue.. per me questo è un blog, una pagina privata,uno pseudo giornale orientato, puoi cambiare la realtà e descriverla come preferisci ( a distanza e senza informarti da vicino dei fatti) e ci metti quello che vuoi.. ci puoi mettere anche che c'era Harry Potter allo sciopero dei forconi.. puoi infangare con il falso e con un po del vero. Ora dimmi se c'è un ladro che appoggia una protesta per i diritti umani l'intera protesta è sbagliata??
Desidero prima di tutto smentire categoricamente che i beni di prima necessità scarseggiano. stai dichiarando il falso. Se lo desideri ti invio una foto di tutti i supermercati della mia zona e del centro città. Sono pieni zeppi come lo sono stati ogni giorno perchè passano i beni di prima necessità e non solo.. Sono sceso per curiosità.. Mi sono detto : ma quanto infangano i giornali? Siete un "quotidiano" ( io direi un piccolo blog ) di ispirazione "cattolica"..
Ricordi la parabola del seminatore cosa diceva? Non aggiungo altro, solo che dato siete di "ispirazione cattolica", io invece sono cattolico, almeno dire "tutta" la verità e non mettere zizzania tra il grano, tanto quando i tempo saranno maturi la zizzania verrà estirpata e i suoi seminatori verranno riconosciuti..
si devono chiudere i porti e non mandare benzina al nord italia fino a quando non si applichera'la legge regionale sulla benzina che scenderebbe a 70 centesimi a litro.poi si chiedono le dimissioni di lombardo visto che ha accentrato la campagna elettorale sulla defiscalizzazione e non ha fatto nulla
Ecco a cosa è servito lo sciopero:
ad aiutare l'agricoltura di Calabria e Puglia.
Dobbiamo chiudere la Sicilia e non far uscire il nostro prodotto, continuare a far girare l'economia interna della nostra regione e chiedere lo l'attuvazione dello statuto.
Ringraziamo il primo lettore per i gradevoli commenti rivolti (non capiamo a chi si rivolga con quel TU) e sottoliniamo che l'articolo non è de La Perfetta Letizia ma di Liberainformazione, con cui abbiamo un accordo di collaborazione.
Ringraziamo anche gli altri lettori (stavolta senza ironia!) per l'interesse e i commenti rivolti.
Fabio Vitucci
Caporedattore de La Perfetta Letizia
http://www.youtube.com/watch?v=TZwzYbFXHfc&sns=fb
vergogna per il falso che scrivi
Tutta la mia solidarietà a chi come Voi ha il coraggio di gridare.
Spero che alla Vostra voce si aggiungano tutte le voci di chi vuole il cambiamento reale. Non c'è democrazia senza rivoluzione. La nostra terra ci è stata donata dai padri, a costo della loro vita, ma noi l'abbiamo in prestito dai nostri figli, ai quali la dovremmo riconsegnare accresciuta di valori morali, economici e spirituali.
Mi permetto di aggiungere un piccolo commento, proprio da siciliano che vive i disagi causati da questo sciopero, sottolineo, del tutto illegale (già in alcune province i prefetti hanno spiccato i primi provvedimenti di precettazione...). Da alcuni giorni è stato impossibile far benzina (già il giorno successivo alla protesta per fare un pieno dovevi sottoporti al calvario di file chilometriche e code infinite); il traffico autostradale è stato rallentato, con grave disagio per gli automobilisti; le scorte alimentari cominciano a scarseggiare (finora sono bastate, ma tra un po' sarà un vero problema). Si vuole bloccare l'economia di un'intera Isola, vagheggiando vecchi slogan indipendentisti e antiunitari. Oggi in una manifestazione studentesca è stata bruciata perfino la bandiera italiana! Non so cosa si voglia ottenere con una protesta così estrema, ma una cosa è certa: i soli ad esserne danneggiati sono i cittadini onesti che fanno ogni giorno il loro dovere e rispettano gli altri e le leggi di questo Paese. Quei cittadini che, se continua così, fra un po' scenderanno in piazza loro con i forconi, ma per darli in testa ai sostenitori di questa assurda protesta!
Informatevi sui proprietari delle banche.
Sono loro che ci stanno facendo chiudere.
Stronzo ed assolutamente venduto è chi ha scritto questo articolo. Non ha capito un cazzo!!!
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