L’Ungheria ha urgentemente bisogno di un accordo con il Fondo monetario internazionale per ricevere un salvataggio in extremis dall’istituzione di Washington e dall’Unione europea.
E-ilmensile - La situazione ungherese peggiora di ora in ora: i contratti credit-default swap, che misurano il rischio-default, sono in rialzo di 29 centesimi a 745, un nuovo record. Il forint, la valuta magiara, è scesa ai minimi storici, a 324,07 per un euro. Stamane l’asta dei bond è andata malissimo: sono stati venduti titoli per 35 miliardi di fiorini contro i 45 miliardi programmati, con i tassi di quelli annuali che hanno raggiunto il 9,96 percento contro il 7,91 percento del 22 dicembre scorso.
A lanciare un grido d’allarme è stato il capo dei negoziatori di Budapest nelle trattative, Tamas Fellegi, che chiede un pacchetto di assistenza all’Fmi e all’Ue: senza il credito richiesto da Budapest, tra i 15 e i 20 miliardi di dollari, l’Ungheria rischia il default. Un analista di Bnp Paribas ha parlato di “situazione di panico”.
Ma i negoziati erano stati sospesi dall’Fmi e dall’Unione europea dopo l’entrata in vigore della nuova legge voluta dal governo di Viktor Orbàn che riduce l’autonomia della banca centrale ungherese violando i Trattati europei e le norme internazionali. Secondo il quotidiano tedesco Die Welt gli investitori internazionali prospettano la bancarotta ungherese entro un mese, evento che avrebbe gravi conseguenze per le banche di tutta Europa.
E-ilmensile - La situazione ungherese peggiora di ora in ora: i contratti credit-default swap, che misurano il rischio-default, sono in rialzo di 29 centesimi a 745, un nuovo record. Il forint, la valuta magiara, è scesa ai minimi storici, a 324,07 per un euro. Stamane l’asta dei bond è andata malissimo: sono stati venduti titoli per 35 miliardi di fiorini contro i 45 miliardi programmati, con i tassi di quelli annuali che hanno raggiunto il 9,96 percento contro il 7,91 percento del 22 dicembre scorso.
A lanciare un grido d’allarme è stato il capo dei negoziatori di Budapest nelle trattative, Tamas Fellegi, che chiede un pacchetto di assistenza all’Fmi e all’Ue: senza il credito richiesto da Budapest, tra i 15 e i 20 miliardi di dollari, l’Ungheria rischia il default. Un analista di Bnp Paribas ha parlato di “situazione di panico”.
Ma i negoziati erano stati sospesi dall’Fmi e dall’Unione europea dopo l’entrata in vigore della nuova legge voluta dal governo di Viktor Orbàn che riduce l’autonomia della banca centrale ungherese violando i Trattati europei e le norme internazionali. Secondo il quotidiano tedesco Die Welt gli investitori internazionali prospettano la bancarotta ungherese entro un mese, evento che avrebbe gravi conseguenze per le banche di tutta Europa.
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