Mentre carbone e nucleare diminuiscono il loro contributo nel mix produttivo di Stati Uniti e Germania, le rinnovabili registrano una crescita annuale significativa.
Qualenergia - Negli States crescono del 14,4% rispetto al 2010 sulla produzione di energia totale; in Germania sulla produzione elettrica aumentano del 24,7%; quella da FV cresce del 60%.. In attesa che il mercato delle energie rinnovabili si sposti nei nuovi mercati emergenti e dove ancora non c’è ancora accesso all’energia elettrica, vale la pena considerare gli sviluppi di queste tecnologie nei paesi di vecchia industrializzazione, in particolare Stati Uniti e Germania che dimostrano come, anche in questo periodo di profonda crisi, esse stiano migliorando notevolmente la loro posizione nello scacchiere del mix energetico.
Secondo la U.S. Energy Information Administration (EIA), nei primi nove mesi dell’anno le fonti rinnovabili negli USA hanno continuato la loro crescita. Nel 2011 hanno rappresentato quasi il 12% della produzione energetica del paese (11,95%). Nel 2010 questa quota era di 10,85% e nel 2009 del 10,33%. Per fare un confronto, il nucleare oggi fornisce il 10,62% della produzione energetica nazionale (dati sempre sui primi tre trimestri 2011), cioè l’11% in meno delle rinnovabili.
Negli States le rinnovabili, sempre secondo il Monthly Energy Review della EIA (pubblicato il 23 dicembre), sono cresciute nel 2011 del 14,44% rispetto al 2010, anche se oggi ciascuna fonte copre da sola una quota molto ridotta della produzione di energia primaria: si va dal 4,35% dell’idroelettrico convenzionale all’1,45% dell’eolico. Il solare è ancora a quota 0,15%.
Dal lato dei consumi, dove vanno considerate anche le importazioni di petrolio e di altre fonti, le rinnovabili coprono il 9,35% del fabbisogno totale di energia degli USA.
Prendendo in considerazione solo la parte elettrica, le rinnovabili forniscono il 12,73% della generazione netta, con un incremento del 24,73% rispetto ai primi 9 mesi del 2010. La produzione elettrica da carbone è invece diminuita del 4,2% e quella dall’atomo del 2,8%. Il gas naturale per la produzione elettrica è aumentato dell’1,6%. Interessante notare che la produzione elettrica da solare è cresciuta, a fine settembre rispetto allo stesso periodo del 2010, del 46,5%. Eolico e geotermia, aumentano rispettivamente del 27,1 e 9,4%
Per la Germania vogliamo invece evidenziare la produzione da energia solare. Nel paese dove sono installati oltre un milione di impianti fotovoltaici, l’associazione di categoria tedesca ha annunciato nei giorni scorsi che l’elettricità solare nel 2011 ha coperto il 3% della produzione totale in Germania. Impressionante è l’aumento rispetto al 2010: 60% per arrivare a 18,6 TWh.
Per quanto riguarda la produzione di elettricità dalle fonti rinnovabili, questa si attesta ad una percentuale di quasi il 20% (19,9%) nel 2011, con una crescita del 16,4% rispetto al 2010. Utile confrontare questo dato con quello dell’utilizzo totale di energia in Germania che è diminuito del 4,8%.
Qualenergia - Negli States crescono del 14,4% rispetto al 2010 sulla produzione di energia totale; in Germania sulla produzione elettrica aumentano del 24,7%; quella da FV cresce del 60%.. In attesa che il mercato delle energie rinnovabili si sposti nei nuovi mercati emergenti e dove ancora non c’è ancora accesso all’energia elettrica, vale la pena considerare gli sviluppi di queste tecnologie nei paesi di vecchia industrializzazione, in particolare Stati Uniti e Germania che dimostrano come, anche in questo periodo di profonda crisi, esse stiano migliorando notevolmente la loro posizione nello scacchiere del mix energetico.
Secondo la U.S. Energy Information Administration (EIA), nei primi nove mesi dell’anno le fonti rinnovabili negli USA hanno continuato la loro crescita. Nel 2011 hanno rappresentato quasi il 12% della produzione energetica del paese (11,95%). Nel 2010 questa quota era di 10,85% e nel 2009 del 10,33%. Per fare un confronto, il nucleare oggi fornisce il 10,62% della produzione energetica nazionale (dati sempre sui primi tre trimestri 2011), cioè l’11% in meno delle rinnovabili.
Negli States le rinnovabili, sempre secondo il Monthly Energy Review della EIA (pubblicato il 23 dicembre), sono cresciute nel 2011 del 14,44% rispetto al 2010, anche se oggi ciascuna fonte copre da sola una quota molto ridotta della produzione di energia primaria: si va dal 4,35% dell’idroelettrico convenzionale all’1,45% dell’eolico. Il solare è ancora a quota 0,15%.
Dal lato dei consumi, dove vanno considerate anche le importazioni di petrolio e di altre fonti, le rinnovabili coprono il 9,35% del fabbisogno totale di energia degli USA.
Prendendo in considerazione solo la parte elettrica, le rinnovabili forniscono il 12,73% della generazione netta, con un incremento del 24,73% rispetto ai primi 9 mesi del 2010. La produzione elettrica da carbone è invece diminuita del 4,2% e quella dall’atomo del 2,8%. Il gas naturale per la produzione elettrica è aumentato dell’1,6%. Interessante notare che la produzione elettrica da solare è cresciuta, a fine settembre rispetto allo stesso periodo del 2010, del 46,5%. Eolico e geotermia, aumentano rispettivamente del 27,1 e 9,4%
Per la Germania vogliamo invece evidenziare la produzione da energia solare. Nel paese dove sono installati oltre un milione di impianti fotovoltaici, l’associazione di categoria tedesca ha annunciato nei giorni scorsi che l’elettricità solare nel 2011 ha coperto il 3% della produzione totale in Germania. Impressionante è l’aumento rispetto al 2010: 60% per arrivare a 18,6 TWh.
Per quanto riguarda la produzione di elettricità dalle fonti rinnovabili, questa si attesta ad una percentuale di quasi il 20% (19,9%) nel 2011, con una crescita del 16,4% rispetto al 2010. Utile confrontare questo dato con quello dell’utilizzo totale di energia in Germania che è diminuito del 4,8%.
di Leonardo Berlen
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