martedì, gennaio 24, 2012
La legge approvata dal parlamento yemenita il 21 gennaio, che accorda "immunità completa dai procedimenti legali e giudiziari" al presidente Ali Abdullah Saleh, è per Amnesty International un amaro schiaffo in faccia a coloro che chiedono giustizia per le violazioni dei diritti umani commesse negli ultimi 33 anni.

Amnesty - La legge estende l'immunità a tutti coloro che hanno lavorato per conto del presidente Saleh in relazione a "atti politicamente motivati" compiuti nell'esercizio delle loro funzioni ufficiali, con l'eccezione degli "atti di terrorismo". La legge, peraltro, non spiega quale sia la distinzione tra i primi e i secondi. La legge d'amnistia, conseguenza di un accordo tra il presidente Saleh e l'opposizione, patrocinato dal Consiglio di cooperazione del Golfo, è una violazione degli obblighi internazionali dello Yemen: in base alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, di cui è stato parte, lo Yemen è tenuto a svolgere procedimenti giudiziari nei confronti di chiunque sia sospettato di tale crimine.

Negli ultimi 12 mesi, oltre 200 persone sono state uccise e migliaia ferite dalle forze di polizia e da bande armate pro-Saheh, mentre manifestavano per lo più pacificamente chiedendo riforme, nella capitale Sana'a e in altre città dello Yemen. Centinaia di altre vittime sono state registrate in scontri armati.

Le forze di sicurezza yemenite, negli ultimi tre decenni, si sono rese responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui esecuzioni extragiudiziali, torture, sparizioni forzate e detenzioni arbitrarie.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa