Erano cominciate a Bagram ieri ma si sono rapidamente diffuse in diverse città dell’Afghanistan proteste contro i militari americani di stanza nel paese.
Misna - Lo riferiscono diverse fonti di stampa locali e internazionali secondo cui i fatti più gravi si sono verificati nella provincia di Parwan, a nord di Kabul, dove sei persone sono state uccise dalle forze di sicurezza. Secondo l’agenzia di stampa Pajhwok le vittime in totale sono state otto e 27 i feriti. Al di là dei fatti di Parwan, nella provincia orientale di Nangarhar migliaia di persone si sono concentrate a Jalalabad dove una persona è stata uccisa, mentre un’altra persona è morta nella provincia centrale di Logar. In molti casi, l’obiettivo dei dimostranti erano mezzi in dotazione alle forze della Nato o strutture utilizzate dai militari della coalizione internazionale da 10 anni in Afghanistan.
Le proteste hanno anche raggiunto la capitale Kabul con centinaia di persone che hanno marciato cantando slogan anti-statunitensi.
La miccia che ha dato il via alle proteste è stato il ritrovamento di copie del Corano tra i rifiuti della base militare statunitense di Bagram. Le proteste seguite hanno però molto presto assunto anche una valenza politica. Sulla vicenda delle copie del Corano gettate nella spazzatura si è ufficialmente scusato Leon Panetta, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti.
Misna - Lo riferiscono diverse fonti di stampa locali e internazionali secondo cui i fatti più gravi si sono verificati nella provincia di Parwan, a nord di Kabul, dove sei persone sono state uccise dalle forze di sicurezza. Secondo l’agenzia di stampa Pajhwok le vittime in totale sono state otto e 27 i feriti. Al di là dei fatti di Parwan, nella provincia orientale di Nangarhar migliaia di persone si sono concentrate a Jalalabad dove una persona è stata uccisa, mentre un’altra persona è morta nella provincia centrale di Logar. In molti casi, l’obiettivo dei dimostranti erano mezzi in dotazione alle forze della Nato o strutture utilizzate dai militari della coalizione internazionale da 10 anni in Afghanistan.
Le proteste hanno anche raggiunto la capitale Kabul con centinaia di persone che hanno marciato cantando slogan anti-statunitensi.
La miccia che ha dato il via alle proteste è stato il ritrovamento di copie del Corano tra i rifiuti della base militare statunitense di Bagram. Le proteste seguite hanno però molto presto assunto anche una valenza politica. Sulla vicenda delle copie del Corano gettate nella spazzatura si è ufficialmente scusato Leon Panetta, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti.
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Sono presenti 2 commenti
Sono veramente importanti le notizie sulle proteste dei musulmani per il rogo dei corani bruciati.
Perché no si parla più diffusamente delle azioni violente perpretate da
gli islamici contro i cristiani?
Invece di aprire le porte e accogliere musulmani sarebbe più opportuno aprre le porte ai cristiani cacciati da paesi islamici !
E' così che si dovrebbe fare.Sai che un mio amico ha scritto una canzone? "ALA ALA ALLALA' Mustafà va fo di bal.." bellissima. Da Sanremo!
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