mercoledì, febbraio 22, 2012
Erano cominciate a Bagram ieri ma si sono rapidamente diffuse in diverse città dell’Afghanistan proteste contro i militari americani di stanza nel paese.

Misna - Lo riferiscono diverse fonti di stampa locali e internazionali secondo cui i fatti più gravi si sono verificati nella provincia di Parwan, a nord di Kabul, dove sei persone sono state uccise dalle forze di sicurezza. Secondo l’agenzia di stampa Pajhwok le vittime in totale sono state otto e 27 i feriti. Al di là dei fatti di Parwan, nella provincia orientale di Nangarhar migliaia di persone si sono concentrate a Jalalabad dove una persona è stata uccisa, mentre un’altra persona è morta nella provincia centrale di Logar. In molti casi, l’obiettivo dei dimostranti erano mezzi in dotazione alle forze della Nato o strutture utilizzate dai militari della coalizione internazionale da 10 anni in Afghanistan.

Le proteste hanno anche raggiunto la capitale Kabul con centinaia di persone che hanno marciato cantando slogan anti-statunitensi.

La miccia che ha dato il via alle proteste è stato il ritrovamento di copie del Corano tra i rifiuti della base militare statunitense di Bagram. Le proteste seguite hanno però molto presto assunto anche una valenza politica. Sulla vicenda delle copie del Corano gettate nella spazzatura si è ufficialmente scusato Leon Panetta, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti.

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

Sono veramente importanti le notizie sulle proteste dei musulmani per il rogo dei corani bruciati.
Perché no si parla più diffusamente delle azioni violente perpretate da
gli islamici contro i cristiani?
Invece di aprire le porte e accogliere musulmani sarebbe più opportuno aprre le porte ai cristiani cacciati da paesi islamici !

Anonimo ha detto...

E' così che si dovrebbe fare.Sai che un mio amico ha scritto una canzone? "ALA ALA ALLALA' Mustafà va fo di bal.." bellissima. Da Sanremo!

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