“Una piovra che allunga i suoi mortali tentacoli, promettendo molto e sradicando moltissimo”: è questo il gioco d’azzardo, la ricerca della “facile fortuna”, secondo il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei ed arcivescovo di Genova.
Radio Vaticana - Lo ha affermato questa mattina, intervenendo al convegno: “Gioco d’azzardo e usura. Conseguenze su famiglia e società”, organizzato dalla Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso. In Italia – ha ricordato – ci sono un milione ed ottocento mila giocatori a rischio, 800 mila da considerarsi malati, in quanto compulsivi. Sono 80 i miliardi perduti lo scorso anno, il doppio della manovra Monti. “E’ un’emergenza sociale che coinvolge anche i minori”, è stato il grido d’allarme del porporato. “Il miraggio della vincita porta a strade rovinose per sé ed i propri cari,” ha insistito. Ha esortato a reagire, richiamando alla coscienza che nasce da un umanesimo relazionale aperto alla trascendenza. L’uomo non è auto-centrato ma aperto sulla realtà intera, fa sì che l’impegno quotidiano non appartenga ad altri tempi. Occorre soprattutto educazione, che diventa prevenzione, dove la famiglia non deve essere lasciata sola: il compito della scuola è fondamentale. Ma il cardinale ha anche auspicato leggi opportune e puntuali, come è stato fatto in altri campi nefasti. (Da Genova, Dino Frambati) RealAudioMP3
Radio Vaticana - Lo ha affermato questa mattina, intervenendo al convegno: “Gioco d’azzardo e usura. Conseguenze su famiglia e società”, organizzato dalla Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso. In Italia – ha ricordato – ci sono un milione ed ottocento mila giocatori a rischio, 800 mila da considerarsi malati, in quanto compulsivi. Sono 80 i miliardi perduti lo scorso anno, il doppio della manovra Monti. “E’ un’emergenza sociale che coinvolge anche i minori”, è stato il grido d’allarme del porporato. “Il miraggio della vincita porta a strade rovinose per sé ed i propri cari,” ha insistito. Ha esortato a reagire, richiamando alla coscienza che nasce da un umanesimo relazionale aperto alla trascendenza. L’uomo non è auto-centrato ma aperto sulla realtà intera, fa sì che l’impegno quotidiano non appartenga ad altri tempi. Occorre soprattutto educazione, che diventa prevenzione, dove la famiglia non deve essere lasciata sola: il compito della scuola è fondamentale. Ma il cardinale ha anche auspicato leggi opportune e puntuali, come è stato fatto in altri campi nefasti. (Da Genova, Dino Frambati) RealAudioMP3
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