Disordini e veri e propri scontri sono in corso da alcuni giorni tra la polizia e circa 200 giovani che, armati di bastoni e machete, rivendicano la proprietà di terreni agricoli nel distretto di Amuru, a nord di Gulu. Secondo il quotidiano ‘Daily Monitor’ almeno una persona è rimasta uccisa e diverse risultano ferite in seguito a un intervento della polizia con gas lacrimogeni, manganelli e proiettili di caucciù.
Amuru (Misna) - “Quello della corsa alla terra del Nord Uganda, alimentato da una mancata riforma agraria, è un problema che coinvolge migliaia di ettari di terre fertili su cui, con il progressivo svuotamento dei campi profughi, si concentrano le attenzioni e gli interessi di piccoli latifondisti e agricoltori” riferiscono alla MISNA fonti missionarie da Gulu, sottolineando che i terreni in questione erano stati abbandonati durante i lunghi anni in cui la guerriglia dell’Esercito di resistenza del Signore (Lra) ha seminato il terrore tra la popolazione e ora “risultano incolti da anni”.
I terreni in zone rurali degli Acholi sono proprietà comune. Prima della guerra, ogni clan aveva la propria porzione di terra per gli animali al pascolo, la caccia e l’agricoltura, mentre altre parti venivano lasciate a maggese.
Negli anni passati nei campi profughi “molti ‘anziani’ delle comunità tradizionali sono morti e oggi c’è chi cerca di approfittare della situazione” spiega un missionario per cui la situazione non è di facile lettura come si potrebbe credere a prima vista. “Per anni il governo di Kampala è stato accusato di non aver favorito investimenti e iniziative in Nord Uganda, che rilanciassero lo sviluppo in una zona piagata dal conflitto e dalla povertà – spiegano le fonti – ma oggi che quelle terre acquistano valore e che una società ha deciso di impiantare nel distretto uno zuccherificio da cui potrebbero venir fuori non meno di 7000 posti di lavoro sorgono innumerevoli problemi”.
Secondo le stesse fonti, ad allontanare le parti coinvolte da una pacifica soluzione al problema “sono certamente il sospetto e la mancanza di fiducia nei confronti del governo, ma anche la prepotenza e le modalità con cui i terreni in questione sono stati acquisiti, facendo ricorso all’esercito e alle forze dell’ordine”.
[AdL]
Amuru (Misna) - “Quello della corsa alla terra del Nord Uganda, alimentato da una mancata riforma agraria, è un problema che coinvolge migliaia di ettari di terre fertili su cui, con il progressivo svuotamento dei campi profughi, si concentrano le attenzioni e gli interessi di piccoli latifondisti e agricoltori” riferiscono alla MISNA fonti missionarie da Gulu, sottolineando che i terreni in questione erano stati abbandonati durante i lunghi anni in cui la guerriglia dell’Esercito di resistenza del Signore (Lra) ha seminato il terrore tra la popolazione e ora “risultano incolti da anni”.
I terreni in zone rurali degli Acholi sono proprietà comune. Prima della guerra, ogni clan aveva la propria porzione di terra per gli animali al pascolo, la caccia e l’agricoltura, mentre altre parti venivano lasciate a maggese.
Negli anni passati nei campi profughi “molti ‘anziani’ delle comunità tradizionali sono morti e oggi c’è chi cerca di approfittare della situazione” spiega un missionario per cui la situazione non è di facile lettura come si potrebbe credere a prima vista. “Per anni il governo di Kampala è stato accusato di non aver favorito investimenti e iniziative in Nord Uganda, che rilanciassero lo sviluppo in una zona piagata dal conflitto e dalla povertà – spiegano le fonti – ma oggi che quelle terre acquistano valore e che una società ha deciso di impiantare nel distretto uno zuccherificio da cui potrebbero venir fuori non meno di 7000 posti di lavoro sorgono innumerevoli problemi”.
Secondo le stesse fonti, ad allontanare le parti coinvolte da una pacifica soluzione al problema “sono certamente il sospetto e la mancanza di fiducia nei confronti del governo, ma anche la prepotenza e le modalità con cui i terreni in questione sono stati acquisiti, facendo ricorso all’esercito e alle forze dell’ordine”.
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