Almeno due persone sono state uccise a colpi d’arma da fuoco a Suez, nel nord dell’Egitto, in scontri tra poliziotti e manifestanti che protestavano per la morte di 74 persone avvenuta mercoledì sera nello stadio di Port Said dopo un partita di calcio
E-ilmensile - I due civili sono morti per le ferite da arma da fuoco riportate negli scontri avvenuti ieri sera, quando un gruppo di manifestanti ha attaccato con pietre e molotov la sede delle forze di sicurezza. All’attacco gli agenti hanno risposto con i gas lacrimogeni e sparando alcuni colpi per disperdere la folla. Venticinque i manifestanti rimasti feriti. Scontri si sono registrati a partire da ieri sera anche nella capitale Il Cairo, dove alcune migliaia di manifestanti si sono radunati di fronte al ministero degli Interni per protestare contro i fatti di Port Said.
Il bilancio è di 628 feriti negli scontri tra civili e forze di sicurezza, che hanno cercato di impedire che i manifestanti raggiungessero il ministero, usando anche gas lacrimogeni. Nuove proteste sono previste per oggi in tutto il paese, organizzate da vari gruppi protagonisti della rivolta contro l’ex presidente Hosni Mubarak. Gli attivisti puntano il dito, per la strage di Port Said, contro le Forme Armate, a cui chiedono di cedere rapidamente il potere alle autorità civili. Nel mirino anche il premier Kamal Ganzouri e il ministro dell’Interno, Mohammed Ibrahim.
E-ilmensile - I due civili sono morti per le ferite da arma da fuoco riportate negli scontri avvenuti ieri sera, quando un gruppo di manifestanti ha attaccato con pietre e molotov la sede delle forze di sicurezza. All’attacco gli agenti hanno risposto con i gas lacrimogeni e sparando alcuni colpi per disperdere la folla. Venticinque i manifestanti rimasti feriti. Scontri si sono registrati a partire da ieri sera anche nella capitale Il Cairo, dove alcune migliaia di manifestanti si sono radunati di fronte al ministero degli Interni per protestare contro i fatti di Port Said.
Il bilancio è di 628 feriti negli scontri tra civili e forze di sicurezza, che hanno cercato di impedire che i manifestanti raggiungessero il ministero, usando anche gas lacrimogeni. Nuove proteste sono previste per oggi in tutto il paese, organizzate da vari gruppi protagonisti della rivolta contro l’ex presidente Hosni Mubarak. Gli attivisti puntano il dito, per la strage di Port Said, contro le Forme Armate, a cui chiedono di cedere rapidamente il potere alle autorità civili. Nel mirino anche il premier Kamal Ganzouri e il ministro dell’Interno, Mohammed Ibrahim.
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