Cinque persone sono rimaste uccise nella risposta dei caschi blu dell’Onuci (locale missione Onu) a un’aggressione di non meglio identificati uomini armati ai danni di un convoglio che trasportava le urne delle elezioni suppletive tenute domenica.
Misna - L’episodio si è verificato alle porte di Bonon, località circa 400 chilometri a nord-ovest di Abidjan, la capitale economica. E’ ancora poco chiara la dinamica dei fatti che domenica sera hanno provocato la morte dei cinque assalitori in un tentativo di derubare le urne contenenti le schede di votazioni di villaggi circostanti, trasportate dalla Commissione elettorale indipendente (Cei) e scortate dall’Onuci. Poche ore dopo, al centro della stessa località, è stato preso di mira un seggio della Cei, ma in questo caso non ci sono state vittime.
Già lo scorso dicembre la località del turbolento ovest era stato teatro di violenze elettorali a causa del braccio di ferro che oppone i due candidati, Koné Yacouba, del ‘Rassemblement des Républicains’ (Rdr, partito al potere), e Kouadio Kouassi Denis, indipendente vicino all’ex partito unico, il ‘Parti démocratique de Côte d’Ivoire’ (Pdci). La campagna elettorale per le suppletive si è svolta in un clima di tensione: venerdì è stato brutalmente aggredito un dirigente dell’ala giovani del ‘Pdci’. Finora il governo non ha reagito ai fatti di violenza che si sono verificati nella città nord-occidentale ma l’Onu ha già sollecitato l’apertura di un’inchiesta in tempi brevi per accertare le responsabilità.
Per la Commissione elettorale, globalmente il voto si è svolto “nella calma e la disciplina” e i primi risultati dovrebbero essere diffusi entro stasera.
Bonon è una delle 12 circoscrizioni dove domenica scorsa gli aventi diritto sono stati nuovamente chiamati alle urne per scegliere i propri rappresentanti in parlamento. Qualche settimana fa il Consiglio costituzionale aveva accolto alcune richieste di annullamento relative alle legislative dell’11 dicembre, boicottate dal principale partito di opposizione, il Fronte popolare ivoriano (Fpi) dell’ex presidente Laurent Gbagbo. Il nuovo parlamento, in carica fino al 2014, sarà dominato da partiti vicini al capo di Stato Alassane Dramane Ouattara, forte di 204 seggi su 254. Ad Abidjan cresce l’attesa per il probabile rimpasto di governo successivo alle legislative, in particolare per la riconferma o meno al potere del primo ministro, l’ex capo ribelle Guillaume Soro. Da tempo l’incarico è stato promesso al ‘Pdci’ dell’ex presidente Henri Konan Bédié.
[VV]
Misna - L’episodio si è verificato alle porte di Bonon, località circa 400 chilometri a nord-ovest di Abidjan, la capitale economica. E’ ancora poco chiara la dinamica dei fatti che domenica sera hanno provocato la morte dei cinque assalitori in un tentativo di derubare le urne contenenti le schede di votazioni di villaggi circostanti, trasportate dalla Commissione elettorale indipendente (Cei) e scortate dall’Onuci. Poche ore dopo, al centro della stessa località, è stato preso di mira un seggio della Cei, ma in questo caso non ci sono state vittime.
Già lo scorso dicembre la località del turbolento ovest era stato teatro di violenze elettorali a causa del braccio di ferro che oppone i due candidati, Koné Yacouba, del ‘Rassemblement des Républicains’ (Rdr, partito al potere), e Kouadio Kouassi Denis, indipendente vicino all’ex partito unico, il ‘Parti démocratique de Côte d’Ivoire’ (Pdci). La campagna elettorale per le suppletive si è svolta in un clima di tensione: venerdì è stato brutalmente aggredito un dirigente dell’ala giovani del ‘Pdci’. Finora il governo non ha reagito ai fatti di violenza che si sono verificati nella città nord-occidentale ma l’Onu ha già sollecitato l’apertura di un’inchiesta in tempi brevi per accertare le responsabilità.
Per la Commissione elettorale, globalmente il voto si è svolto “nella calma e la disciplina” e i primi risultati dovrebbero essere diffusi entro stasera.
Bonon è una delle 12 circoscrizioni dove domenica scorsa gli aventi diritto sono stati nuovamente chiamati alle urne per scegliere i propri rappresentanti in parlamento. Qualche settimana fa il Consiglio costituzionale aveva accolto alcune richieste di annullamento relative alle legislative dell’11 dicembre, boicottate dal principale partito di opposizione, il Fronte popolare ivoriano (Fpi) dell’ex presidente Laurent Gbagbo. Il nuovo parlamento, in carica fino al 2014, sarà dominato da partiti vicini al capo di Stato Alassane Dramane Ouattara, forte di 204 seggi su 254. Ad Abidjan cresce l’attesa per il probabile rimpasto di governo successivo alle legislative, in particolare per la riconferma o meno al potere del primo ministro, l’ex capo ribelle Guillaume Soro. Da tempo l’incarico è stato promesso al ‘Pdci’ dell’ex presidente Henri Konan Bédié.
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