martedì, febbraio 28, 2012
Già alcuni tra i più grandi alpinisti del mondo avevano lanciato l'allarme sul fatto che il cambiamento climatico sta modificando il volto dell''Himalaya.

GreenReport - Il cambiamento del clima sta devastando le comunità agricole e sta rendendo sempre più pericolosa la scalata dell'Everest e degli altri "8.000" himalayani, ora anche Apa Sherpa, l'alpinista nepalese che ha il record mondiale di ascensioni in vetta all'Everest, 21 volte, si dice molto preoccupato per la mancanza di neve sulla montagna più alta del pianeta, causata dall'aumento delle temperature: «Nel 1989 quando ho scalato l'Everest c'era un sacco di neve e ghiaccio, ma ora la maggior parte è diventata solo nuda roccia. Il che, di conseguenza, sta causando altere frane, che sono un pericolo per gli alpinisti. Inoltre, le scalate stanno diventando sempre più difficile perché quando si è su una montagna si devono indossare i ramponi, ma è molto pericoloso e molto scivoloso camminare sulla nuda roccia con i ramponi».

Apa Sherpa che, dopo aver completato la prima delle tre parti di un lunghissimo trekking di 1.700 km che attraverserà tutto l'Himalaya, è stato intervistato dall'Afp e da altri h giornali nel villaggio di nepalese di Gati, a 16 km dal confine con il Tibet, non ha escluso la possibilità che l' Everest possa diventare impraticabile nei prossimi anni: «Non posso dire c osa succederà in futuro, ma questo è quanto posso dire sulla mia esperienza: è cambiato molto».

Apa Sherpa ha 51 anni ed è soprannominato "Super Sherpa", era un povero contadino nepalese che perse tutte le sue proprietà nel 1985 quando tracimò un lago glaciale che spazzò via il suo villaggio, come tanti sherpa ha cominciato a lavorare nell'industria del turismo alpinistico, fino a diventare un recordman ed i un simbolo per il suo popolo. In questo periodo è impegnato nell'estenuante Climate Smart Celebrity Trek, che durerà 120 giorni, insieme ad un altro nepalese del ristretto club mondiale dei top climber: Dawa Steven Sherpa, insieme dovrebbero portare a termine l'impresa il 13 maggio.

La spedizione, la prima escursione ufficiale che percorrerà tutto il Great Himalayan Trail del Nepal dalla sua apertura lo scorso anno, percorrerà alcuni dei territori più aspri del mondo, con ascensioni oltre i 6.000 metri. «Voglio capire l'impatto del cambiamento climatico sulle altre persone, ma mi piacerebbe anche che il turismo svolgesse un ruolo per cambiare la loro vita come ha fatto con la mia» ha detto Apa Sherpa.

Dawa Steven Sherpa, che ha scalato due volte l'Everest, ha detto all'Afp che durante i primi 530 km del Great Himalayan Trail che ha percorso insieme ad Apa, «Fin dall'inizio abbiamo visto gli effetti del cambiamento climatico sulle piantagioni di tè nel distretto di Ilam, Queste aree normalmente non dovrebbero gelare, ma il freddo sta distruggendo il loro intero raccolto. Si tratta di colture che impiegano migliaia di persone, anche in una sola fattoria. Da quel che ci ha detto la gente del posto, sta diventando più freddo in inverno e più caldo d'estate ed attualmente è il freddo a preoccuparli molto».

I dati scientifici sono molto preoccupanti: una ricerca pubblicata dal Centre for integrated mountain development (Icimod) di Kathmandu ha dimostrato che negli ultimi 30 anni la superficie dei ghiacciai del Nepal si è ridotta del 21%. Un altro progetto di ricerca triennale dell'Icimod che ha riguardato 10 ghiacciai ha rivelato che stanno tutti retrocedendo e diminuendo di spessore , con una forte accelerazione della perdita di ghiaccio tra il 2002 e il 2005.

Gli scienziati internazionali e nepalesi dicono che gli effetti del cambiamento climatico potrebbero essere devastanti per gran parte dell'Asia e per gli equilibri economici e politici del mondo, dato che l'Himalaya forniscono cibo ed energia a 1,3 miliardi di persone che vivono nei bacini fluviali a valle, in nazioni come Cina ed India e nel popoloso sud-est asiatico. Ormai ambientalisti e ricercatori, ma anche governi come quello cinese e nepalese, definiscono la catena montuosa che ospita le più alte vette del Pianeta "terzo polo" e dicono che i ghiacciai sono i maggiori contributori al potenziale aumento del livello degli oceani, dopo le calotte polari dell'Artico e dell'Antartide. Dati molto solidi ma che son o stati screditati in blocco dagli eco-scettici dopo che è stato scoperto un errore in un rapporto Ipcc del 2007 che, riprendendo previsioni Wwf, affermava erroneamente che i ghiacciai dell'Himalaya sarebbero scomparsi entro il 2035.

Una previsione fortunatamente esagerata, ma sul territorio le comunità montane dell'Himalaya sono già da tempo in allarme per i drammatici cambiamenti nei modelli meteorologici e le modifiche ambientali che si sviluppano quotidianamente sotto i loro occhi.

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