A 10 anni dalla scomparsa si omaggia la straordinaria arte di colui che chiedeva un “funerale da vivo”
In occasione del decimo anniversario della morte di Carmelo Bene, il poliedrico artista di origini pugliesi, è stato presentato il 1° febbraio a Roma un Festival a lui dedicato. La manifestazione rientra nella rassegna “Bifest” che si svolgerà a Bari dal 24 al 31 marzo presso l’elegante Teatro Petruzzelli. A promuovere il “Festival Carmelo Bene” è il “Bari International Film”, presieduto da Ettore Scola, in collaborazione con Rai Teche e il Centro Sperimentale di Cinematografia. L’intellettuale sui generis è stato definito, durante un percorso esistenziale unico e raro, un “capolavoro vivente” grazie ai suoi spettacoli teatrali ricchi di provocazioni sceniche, dove lui stesso diventava una “macchina attoriale” ossia autore, regista, attore, scenografo, costumista. Carmelo Bene non si limitava a riprodurre delle opere: lui le “de-costruiva” affrontando il problema del linguaggio e uscendo dai luoghi comuni. Impiegava delle intonazioni espressive per raggiungere una musicalità della voce sviluppando, in ogni lavoro, delle ricerche nell’ambito della sonorizzazione. I suoi spettacoli erano un esperimento in cui lo spettatore rimaneva incantato e nello stesso tempo veniva sorpreso dalle performance artistiche nelle quali si cimentava Carmelo Bene. Il poeta dell’impossibile aveva abolito le classiche visioni del teatro diventando l’artefice di una nuova arte apprezzata in particolar modo da alcuni grandi personaggi come Eugenio Montale, Alberto Moravia, Ennio Flaiano, Pier Paolo Pasolini e molti altri intellettuali appartenenti al panorama culturale internazionale.
L’iniziativa presentata in questi giorni intende recuperare l’arte di Carmelo Bene attraverso un Festival che prevede una serie di iniziative molto interessanti: il 15 marzo a Otranto, terra da lui tanto amata, si darà iniziò alla proiezione di materiali di documentazione sull’attività teatrale, cinematografica e televisiva di Bene. Il 16 marzo presso l’ex convento di San Francesco della Scarpa, a Lecce, sarà realizzato un tableau vivant con i costumi di scena dell’artista, mentre dal 20 marzo al 30 giugno il Museo “Sigismondo Castromediano” sarà la location per la presentazione di un video realizzato da Saietta Film e diretto dal regista Edoardo Winspeare. La Fondazione “L’Immemoriale”, invece, presenterà un numero speciale di “Panta” realizzato in collaborazione con la casa editrice Bompiani. Si tratta di una biografia dell’artista suddivisa in tre capitoli: Apparizioni (teatro e scrittura), Sottrazioni (cinema e tv), Distrazioni (interviste). La manifestazione si concluderà con l’esecuzione di due concerti eseguiti dall’Istituzione Concertistica.
In occasione del decimo anniversario della morte di Carmelo Bene, il poliedrico artista di origini pugliesi, è stato presentato il 1° febbraio a Roma un Festival a lui dedicato. La manifestazione rientra nella rassegna “Bifest” che si svolgerà a Bari dal 24 al 31 marzo presso l’elegante Teatro Petruzzelli. A promuovere il “Festival Carmelo Bene” è il “Bari International Film”, presieduto da Ettore Scola, in collaborazione con Rai Teche e il Centro Sperimentale di Cinematografia. L’intellettuale sui generis è stato definito, durante un percorso esistenziale unico e raro, un “capolavoro vivente” grazie ai suoi spettacoli teatrali ricchi di provocazioni sceniche, dove lui stesso diventava una “macchina attoriale” ossia autore, regista, attore, scenografo, costumista. Carmelo Bene non si limitava a riprodurre delle opere: lui le “de-costruiva” affrontando il problema del linguaggio e uscendo dai luoghi comuni. Impiegava delle intonazioni espressive per raggiungere una musicalità della voce sviluppando, in ogni lavoro, delle ricerche nell’ambito della sonorizzazione. I suoi spettacoli erano un esperimento in cui lo spettatore rimaneva incantato e nello stesso tempo veniva sorpreso dalle performance artistiche nelle quali si cimentava Carmelo Bene. Il poeta dell’impossibile aveva abolito le classiche visioni del teatro diventando l’artefice di una nuova arte apprezzata in particolar modo da alcuni grandi personaggi come Eugenio Montale, Alberto Moravia, Ennio Flaiano, Pier Paolo Pasolini e molti altri intellettuali appartenenti al panorama culturale internazionale.
L’iniziativa presentata in questi giorni intende recuperare l’arte di Carmelo Bene attraverso un Festival che prevede una serie di iniziative molto interessanti: il 15 marzo a Otranto, terra da lui tanto amata, si darà iniziò alla proiezione di materiali di documentazione sull’attività teatrale, cinematografica e televisiva di Bene. Il 16 marzo presso l’ex convento di San Francesco della Scarpa, a Lecce, sarà realizzato un tableau vivant con i costumi di scena dell’artista, mentre dal 20 marzo al 30 giugno il Museo “Sigismondo Castromediano” sarà la location per la presentazione di un video realizzato da Saietta Film e diretto dal regista Edoardo Winspeare. La Fondazione “L’Immemoriale”, invece, presenterà un numero speciale di “Panta” realizzato in collaborazione con la casa editrice Bompiani. Si tratta di una biografia dell’artista suddivisa in tre capitoli: Apparizioni (teatro e scrittura), Sottrazioni (cinema e tv), Distrazioni (interviste). La manifestazione si concluderà con l’esecuzione di due concerti eseguiti dall’Istituzione Concertistica.
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È presente 1 commento
certo per lui che considerava le commemorazioni degli oltraggi forse non sara' il massimo
ma almeno il suo nome e cognome puo' arrivare oltre il rumore televisivo che intontisce
Dazo
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