mercoledì, febbraio 01, 2012
Il caro-benzina non sembra avere limiti. Ieri, un litro di verde ha raggiunto quota 1,84 almeno nei distributori del Centro Italia, ma a breve il rincarò diverrà su scala nazionale, portandoci a guadagnare il primato europeo.

E-ilmensile - E il Fisco festeggia, perché quest’anno si prepara a incassare addirittura più di quanto racimolato nel 2011, ovvero 32 miliardi e mezzo, arrivati pur senza raffinare una sola goccia di petrolio. Ma questi rincari non dipendono solo dalle fluttuazioni delle quotazioni del greggio e dal cambio euro-dollaro, bensì anche da una rete di distribuzione molto inefficiente alla quale si andrà presto ad aggiungere l’aumento dell’Iva, che a ottobre salirà al 2 e la «tassa sulle tasse» che salirà al 23 percento.

Tra l’inizio e la fine del 2011, il prezzo industriale della benzina è aumentato del 7,3, mentre la componente fiscale ha avuto un incremento del 23,8 e il prezzo alla pompa è salito del 16,7. Ancora più alto il rincaro del gasolio: tra l’inizio e la fine del 2011 il prezzo industriale del gasolio è aumentato del 15,4, la componente fiscale è cresciuta del 37,1 e il prezzo al consumo è salito del 26 percento.

Un aumento che è continuato nel 2012. Il ministero dello Sviluppo economico fa sapere che per la benzina il prezzo medio alla pompa è salito a 1,717 euro, con un incremento del 2,5 percento sui prezzi di fine 2011, mentre il prezzo industriale è salito del 5,2 percento e la componente fiscale è aumentata dello 0,7. Idem per il gasolio: il prezzo medio alla pompa è salito a 1,685 euro, con un incremento rispetto a fine dicembre dell’1,9, mentre il prezzo industriale è salito del 3,5 e la componente fiscale è aumentata dello 0,6.

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