Rischio carestia nel Sahel. LVIA e CESVIUM lancianouna raccolta fondi per l’emergenza in Burkina Faso
È rischio carestia nel Sahel africano, dove 7 milioni di persone soffrono già gli effetti di una grave siccità. Dopo la crisi drammatica che nel 2011 ha colpito le popolazione del Corno d’Africa, altre 20 milioni di persone sono a grave rischio di malnutrizione. L’Ong LVIA e l’associazione CESVIUM lanciano una raccolta fondi per affrontare l’emergenza in Burkina Faso.
L.v.i.a. - Secondo i rapporti di governi e agenzie umanitarie, in Mauritania, Ciad, Senegal, Mali, Burkina Faso e Niger, nel 2011 i raccolti sono stati in media inferiori del 25% rispetto all’anno precedente: le precipitazioni scarse ed irregolari, l’aumento mondiale dei prezzi alimentari, gli attacchi dei parassiti alle colture sono tra le cause principali.
La situazione rischia di aggravarsi nelle prossime settimane, anche perché il sistema economico e sociale di questi paesi è fortemente indebolito dalla crisi alimentare del 2010, quando la speculazione finanziaria unita a cause ambientali fece schizzare alle stelle i prezzi del cibo.
Le famiglie più povere non hanno avuto il tempo di ricostruire le loro attività e i loro risparmi, rimanendo scoperti di fronte a questa nuova emergenza.
L’intervento promosso da LVIA e CESVIUM si concentra sulla cura e la prevenzione della malnutrizione infantile in tre province del paese (Oubritenga, Nametenga, Oudalan) identificate come fortemente a rischio dalle indagini SMART (Standardized Monitoring and Assessment of Relief and Transitions).
Italo Rizzi, direttore della LVIA, spiega: “Quando parlano delle crisi alimentari, i media si concentrano sull’aspetto nutrizione ma la realtà è più complessa, la disponibilità di cibo è soltanto una delle determinanti dello stato nutrizionale dei bambini. L’allattamento, la diversificazione della dieta, l’accesso alle strutture sanitarie, all’acqua pulita e ai servizi igienici sono ugualmente dei fattori determinanti. Un’attenzione più grande alle cause dirette della malnutrizione è necessaria al fine di evitare i livelli inaccettabili di mortalità infantile e ritardo nella crescita dei bambini”.
In quest’ottica di complementarietà e complessità si sviluppa l’intervento promosso da LVIA e CESVIUM i cui punti cardine sono i seguenti:
Sostegno delle “banche cereali”: si tratta di magazzini collettivi gestiti da cooperative di agricoltori, in cui la produzione locale eccedente viene acquistata e messa in vendita. Queste strutture, da una parte garantiscono agli agricoltori di poter vendere il surplus di produzione, dall’altra, garantiscono prezzi equi e relativamente costanti durante tutto l’anno. Quando però i raccolti sono insufficienti, le “banche” restano vuote e le famiglie restano in balìa dei prezzi del mercato locale che, nei periodi di penuria, tendono a schizzare alle stelle
Rafforzamento dei Centri di Salute: per mettere le comunità locali nella condizione di trattare efficacemente i casi di malnutrizione. Oltre ad un sostegno diretto ai Centri, l’intervento metterà in piedi una rete di “antenne di villaggio”, volontari che, a seguito di un’idonea formazione, avranno il compito d’identificare e segnalare tempestivamente i casi di malnutrizione e, nei casi gravi, di facilitarne il ricovero.
Sostegno diretto ai produttori: affinché siano in grado di affrontare la campagna agricola del 2012 nelle migliori condizioni, nonostante la crisi alimentare ed economica che li colpirà, in particolar modo fornendo a condizioni facilitate sementi di qualità e migliorandone le tecniche di produzione.
La durata prevista del progetto è di 6 mesi, da marzo a settembre del 2012.
Italo Rizzi conclude: “Nonostante sia necessario avere dati più precisi prima di poter definire il costo totale dell’operazione, possiamo fin da ora stimare che con 100 euro si potrà aiutare efficacemente un’intera famiglia, permettendo di avere scorte alimentari a sufficienza fino a settembre, un adeguato sostegno sanitario in caso di necessità, e sementi per la nuova campagna agricola”.
L.v.i.a. - Secondo i rapporti di governi e agenzie umanitarie, in Mauritania, Ciad, Senegal, Mali, Burkina Faso e Niger, nel 2011 i raccolti sono stati in media inferiori del 25% rispetto all’anno precedente: le precipitazioni scarse ed irregolari, l’aumento mondiale dei prezzi alimentari, gli attacchi dei parassiti alle colture sono tra le cause principali.
La situazione rischia di aggravarsi nelle prossime settimane, anche perché il sistema economico e sociale di questi paesi è fortemente indebolito dalla crisi alimentare del 2010, quando la speculazione finanziaria unita a cause ambientali fece schizzare alle stelle i prezzi del cibo.
Le famiglie più povere non hanno avuto il tempo di ricostruire le loro attività e i loro risparmi, rimanendo scoperti di fronte a questa nuova emergenza.
L’intervento promosso da LVIA e CESVIUM si concentra sulla cura e la prevenzione della malnutrizione infantile in tre province del paese (Oubritenga, Nametenga, Oudalan) identificate come fortemente a rischio dalle indagini SMART (Standardized Monitoring and Assessment of Relief and Transitions).
Italo Rizzi, direttore della LVIA, spiega: “Quando parlano delle crisi alimentari, i media si concentrano sull’aspetto nutrizione ma la realtà è più complessa, la disponibilità di cibo è soltanto una delle determinanti dello stato nutrizionale dei bambini. L’allattamento, la diversificazione della dieta, l’accesso alle strutture sanitarie, all’acqua pulita e ai servizi igienici sono ugualmente dei fattori determinanti. Un’attenzione più grande alle cause dirette della malnutrizione è necessaria al fine di evitare i livelli inaccettabili di mortalità infantile e ritardo nella crescita dei bambini”.
In quest’ottica di complementarietà e complessità si sviluppa l’intervento promosso da LVIA e CESVIUM i cui punti cardine sono i seguenti:
Sostegno delle “banche cereali”: si tratta di magazzini collettivi gestiti da cooperative di agricoltori, in cui la produzione locale eccedente viene acquistata e messa in vendita. Queste strutture, da una parte garantiscono agli agricoltori di poter vendere il surplus di produzione, dall’altra, garantiscono prezzi equi e relativamente costanti durante tutto l’anno. Quando però i raccolti sono insufficienti, le “banche” restano vuote e le famiglie restano in balìa dei prezzi del mercato locale che, nei periodi di penuria, tendono a schizzare alle stelle
Rafforzamento dei Centri di Salute: per mettere le comunità locali nella condizione di trattare efficacemente i casi di malnutrizione. Oltre ad un sostegno diretto ai Centri, l’intervento metterà in piedi una rete di “antenne di villaggio”, volontari che, a seguito di un’idonea formazione, avranno il compito d’identificare e segnalare tempestivamente i casi di malnutrizione e, nei casi gravi, di facilitarne il ricovero.
Sostegno diretto ai produttori: affinché siano in grado di affrontare la campagna agricola del 2012 nelle migliori condizioni, nonostante la crisi alimentare ed economica che li colpirà, in particolar modo fornendo a condizioni facilitate sementi di qualità e migliorandone le tecniche di produzione.
La durata prevista del progetto è di 6 mesi, da marzo a settembre del 2012.
Italo Rizzi conclude: “Nonostante sia necessario avere dati più precisi prima di poter definire il costo totale dell’operazione, possiamo fin da ora stimare che con 100 euro si potrà aiutare efficacemente un’intera famiglia, permettendo di avere scorte alimentari a sufficienza fino a settembre, un adeguato sostegno sanitario in caso di necessità, e sementi per la nuova campagna agricola”.
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