Kofi Annan è stato nominato inviato speciale dell’Onu e della Lega araba per la Siria. L’ex segretario generale delle Nazioni Unite sarà affiancato da una personalità araba. Ad annunciarlo sono stati con una nota congiunta i segretari generali dei due organismi, Ban Ki-moon e Nabil Al Araby.
Agenzia Misna - Nel documento si dice che Annan avrà il compito di favorire “la fine delle violenze e delle violazioni dei diritti umani, la promozione di una soluzione pacifica alla crisi siriana”. Suo compito sarà anche quello di innescare meccanismi di dialogo inclusivi tra il governo siriano e le varie anime dell’opposizione. La nomina è stata annunciata poche ore dopo la diffusione di un rapporto del Consiglio dei diritti umani dell’Onu secondo cui violazioni, bombardamenti di aree residenziali e uccisioni di civili sono quotidianamente commessi dalle forze di sicurezza in Siria. Il documento ipotizza anche responsabilità dei vertici politici del paese e allo stesso tempo accusa anche i combattenti dell’opposizione di uccisioni, torture e rapimenti seppure in misura inferiore.
I nuovi sviluppi diplomatici saranno tema di dibattito oggi a Tunisi dove è in programma una Conferenza degli “Amici della Siria” che riunirà i rappresentanti di una sessantina di paesi. Promossa in particolare da Stati Uniti, Francia (che ieri ha fatto rientrare a Damasco il suo ambasciatore dopo due settimane), Arabia Saudita e Qatar, la Conferenza farà un punto sulla situazione in Siria ma i suoi scopi non sono molto chiari. Alla Conferenza prenderà parte il Consiglio nazionale siriano, organizzazione che riunisce diversi gruppi di opposizione, saranno invece assenti Mosca e Pechino che continuano a sostenere il regime di Damasco.
Agenzia Misna - Nel documento si dice che Annan avrà il compito di favorire “la fine delle violenze e delle violazioni dei diritti umani, la promozione di una soluzione pacifica alla crisi siriana”. Suo compito sarà anche quello di innescare meccanismi di dialogo inclusivi tra il governo siriano e le varie anime dell’opposizione. La nomina è stata annunciata poche ore dopo la diffusione di un rapporto del Consiglio dei diritti umani dell’Onu secondo cui violazioni, bombardamenti di aree residenziali e uccisioni di civili sono quotidianamente commessi dalle forze di sicurezza in Siria. Il documento ipotizza anche responsabilità dei vertici politici del paese e allo stesso tempo accusa anche i combattenti dell’opposizione di uccisioni, torture e rapimenti seppure in misura inferiore.
I nuovi sviluppi diplomatici saranno tema di dibattito oggi a Tunisi dove è in programma una Conferenza degli “Amici della Siria” che riunirà i rappresentanti di una sessantina di paesi. Promossa in particolare da Stati Uniti, Francia (che ieri ha fatto rientrare a Damasco il suo ambasciatore dopo due settimane), Arabia Saudita e Qatar, la Conferenza farà un punto sulla situazione in Siria ma i suoi scopi non sono molto chiari. Alla Conferenza prenderà parte il Consiglio nazionale siriano, organizzazione che riunisce diversi gruppi di opposizione, saranno invece assenti Mosca e Pechino che continuano a sostenere il regime di Damasco.
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