“Ho lasciato Homs due giorni fa. La situazione era troppo pericolosa e avevamo bisogno di viveri, ma cercherò di rientrare tra due o tre giorni se riesco a passare. La maggior parte dei cristiani ha lasciato la città”: lo racconta alla MISNA una fonte religiosa che chiede di rimanere anonima per motivi di sicurezza mentre continuano le violenze e i bombardamenti.
Misna - “La vita, da quando sono cominciati i bombardamenti si è fatta sempre più difficile. Uscire per strada è pericoloso e in casa mancano l’elettricità e il telefono. La rete internet va e viene, ma perlopiù non funziona, quindi comunicare con l’esterno è quanto mai complicato” racconta la fonte, secondo cui “molti palazzi mostrano i segni dei colpi di obice e nelle strade si incontrano veri e propri crateri che a volte impediscono il passaggio”, Inoltre nessuno raccoglie più i rifiuti e “in alcune stradine l’odore della spazzatura è diventato insopportabile” .
“La città ha assunto un’ aria triste, degradata, quasi abbandonata” dice ancora il religioso, che denuncia “bande di saccheggiatori che penetrano nei negozi e nelle abitazioni vuote, distruggendo e rubando senza timore di essere arrestati”.
Mentre anche sulla città di Hama nel nord, proseguono gli attacchi, le forze armate siriane si stanno concentrando in queste ore verso Daraa, sulle rive del fiume Giordano, dove la protesta contro il presidente Bashar Al Assad era cominciata quasi un anno fa. Rumore di esplosioni e colpi di mitragliatrici sono stati uditi in varie zone della città quando le truppe hanno attaccato i ribelli, che hanno risposto bruciando blocchi stradali e uffici di polizia.
Misna - “La vita, da quando sono cominciati i bombardamenti si è fatta sempre più difficile. Uscire per strada è pericoloso e in casa mancano l’elettricità e il telefono. La rete internet va e viene, ma perlopiù non funziona, quindi comunicare con l’esterno è quanto mai complicato” racconta la fonte, secondo cui “molti palazzi mostrano i segni dei colpi di obice e nelle strade si incontrano veri e propri crateri che a volte impediscono il passaggio”, Inoltre nessuno raccoglie più i rifiuti e “in alcune stradine l’odore della spazzatura è diventato insopportabile” .
“La città ha assunto un’ aria triste, degradata, quasi abbandonata” dice ancora il religioso, che denuncia “bande di saccheggiatori che penetrano nei negozi e nelle abitazioni vuote, distruggendo e rubando senza timore di essere arrestati”.
Mentre anche sulla città di Hama nel nord, proseguono gli attacchi, le forze armate siriane si stanno concentrando in queste ore verso Daraa, sulle rive del fiume Giordano, dove la protesta contro il presidente Bashar Al Assad era cominciata quasi un anno fa. Rumore di esplosioni e colpi di mitragliatrici sono stati uditi in varie zone della città quando le truppe hanno attaccato i ribelli, che hanno risposto bruciando blocchi stradali e uffici di polizia.
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