domenica, febbraio 19, 2012
“Il principio che un cacciabombardiere F35 non sia la risposta al cammino verso la pace rimane fermo. Certo, ridurre la produzione è stato un passo positivo. Però è soltanto un primo passo”.

Misna - Questo il commento di monsignor Giovanni Giudici – vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi Italia – alle dichiarazioni fatte dal ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, alle commissioni Difesa congiunte di Camera e Senato. Due giorni fa, il ministro ha annunciato un piano che prevede la riduzione dell’organico della Difesa: oggi ci sono 183.000 militari e 30.000 civili, si dovrebbe passare a 150.000 militari e 20.000 civili. Il piano prevede inoltre la riduzione da 131 a 90 degli F35 che saranno acquistati.

Pax Christi Italia da tempo ha preso posizione contro questo investimento dello Stato per l’acquisto degli F35 così come gruppi e movimenti della società civile italiana. “Anche in questi giorni comprendiamo bene che la vita è difesa dalle infrastrutture che funzionano, da istituzioni efficienti e amiche delle persone – ha detto monsignor Giudici – di conseguenza il tema della pace ha bisogno di questa ampiezza per essere compreso”.

La domanda vera da porsi, secondo monsignor Giudici, è questa: qual è la difesa che un paese deve progettare?

“Questa scelta del governo – ha aggiunto il vescovo – dovrà ora passare al vaglio del dibattito parlamentare. Noi ci auguriamo che, attraverso le mozioni che verranno proposte, si apra un confronto sulla difesa che dobbiamo approntare come paese”.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa