“Il principio che un cacciabombardiere F35 non sia la risposta al cammino verso la pace rimane fermo. Certo, ridurre la produzione è stato un passo positivo. Però è soltanto un primo passo”.
Misna - Questo il commento di monsignor Giovanni Giudici – vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi Italia – alle dichiarazioni fatte dal ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, alle commissioni Difesa congiunte di Camera e Senato. Due giorni fa, il ministro ha annunciato un piano che prevede la riduzione dell’organico della Difesa: oggi ci sono 183.000 militari e 30.000 civili, si dovrebbe passare a 150.000 militari e 20.000 civili. Il piano prevede inoltre la riduzione da 131 a 90 degli F35 che saranno acquistati.
Pax Christi Italia da tempo ha preso posizione contro questo investimento dello Stato per l’acquisto degli F35 così come gruppi e movimenti della società civile italiana. “Anche in questi giorni comprendiamo bene che la vita è difesa dalle infrastrutture che funzionano, da istituzioni efficienti e amiche delle persone – ha detto monsignor Giudici – di conseguenza il tema della pace ha bisogno di questa ampiezza per essere compreso”.
La domanda vera da porsi, secondo monsignor Giudici, è questa: qual è la difesa che un paese deve progettare?
“Questa scelta del governo – ha aggiunto il vescovo – dovrà ora passare al vaglio del dibattito parlamentare. Noi ci auguriamo che, attraverso le mozioni che verranno proposte, si apra un confronto sulla difesa che dobbiamo approntare come paese”.
Misna - Questo il commento di monsignor Giovanni Giudici – vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi Italia – alle dichiarazioni fatte dal ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, alle commissioni Difesa congiunte di Camera e Senato. Due giorni fa, il ministro ha annunciato un piano che prevede la riduzione dell’organico della Difesa: oggi ci sono 183.000 militari e 30.000 civili, si dovrebbe passare a 150.000 militari e 20.000 civili. Il piano prevede inoltre la riduzione da 131 a 90 degli F35 che saranno acquistati.
Pax Christi Italia da tempo ha preso posizione contro questo investimento dello Stato per l’acquisto degli F35 così come gruppi e movimenti della società civile italiana. “Anche in questi giorni comprendiamo bene che la vita è difesa dalle infrastrutture che funzionano, da istituzioni efficienti e amiche delle persone – ha detto monsignor Giudici – di conseguenza il tema della pace ha bisogno di questa ampiezza per essere compreso”.
La domanda vera da porsi, secondo monsignor Giudici, è questa: qual è la difesa che un paese deve progettare?
“Questa scelta del governo – ha aggiunto il vescovo – dovrà ora passare al vaglio del dibattito parlamentare. Noi ci auguriamo che, attraverso le mozioni che verranno proposte, si apra un confronto sulla difesa che dobbiamo approntare come paese”.
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