mercoledì, febbraio 01, 2012
Sempre più grave la perdita per i creditori di Atene: le svalutazioni sui titoli ellenici potrebbero sfondare la soglia del 70%. L’accordo tra governo greco e creditori privati si fa più difficile. Stenta anche l’intesa con i rappresentanti di Fmi, Ue e Bce sulla riduzione dei costi del lavoro.

Radio vaticana - Il vertice europeo di lunedì ha rafforzato le regole di bilancio ma non ha segnato passi avanti sulla questione greca. Nell’intervista di Fausta Speranza, Paolo Guerrieri, docente di economia internazionale all’Università "La Sapienza" di Roma. ascolta

R. – Dovrebbe essere la novità vera, ma in realtà, proprio su questa novità vera si addensano i maggiori dubbi, perché è altamente incerto, da un punto di vista giuridico, che si possa - in qualche maniera - veramente giocare questa opzione
. Diciamo che è un accordo che, a questo punto, andava ratificato, sviluppato, perché si passasse a fare altro: cioè assicurare più risorse per il fondo salva Stati; chiudere il discorso con la Grecia per il nuovo accordo sul nuovo prestito e misure per la crescita.


D. – Resta aperta la questione Grecia?

R. – Assolutamente sì, ma non è solo la questione greca, perché la questione della Grecia è la questione dell’Euro, la questione di un problema che riguarda ormai il sistema nel suo complesso. Quindi, è strettamente legata al fatto di fare un passo avanti anche sugli altri fronti. Adesso l’accordo probabilmente si farà, non conviene a nessuno in questa situazione farlo saltare. Quindi, le decine di miliardi di Euro, che non sono poca cosa ma comunque lo sono rispetto a tutto il resto, si troveranno in qualche modo. Purtroppo sarà ancora una volta un accordo che non risolverà e non rimetterà l’economia greca sui binari per un aggiustamento positivo. Quindi, della Grecia torneremo ad occuparci, così come torneremo ad occuparci di come trovare delle soluzioni ad una crisi del debito che ormai va avanti da due anni e purtroppo rischia di andare avanti ancora a lungo. (ap)

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