mercoledì, marzo 28, 2012
Fidel Castro incontrerà Benedetto XVI: l’annuncio è arrivato da poche ore attraverso la rubrica che Fidel tiene sul sito web ufficale ‘Cubadebate’.

Misna - L’ex presidente scrive: “Con molto piacere incontrerò mercoledì mattina Papa Benedetto XVI come feci con Giovanni Paolo II, un uomo che a contatto con i bambini e le persone umili suscitava inevitabilmente sentimenti di affetto. Sapendo che (il Papa) è molto occupato ho espresso il desiderio se poteva concedermi qualche minuto. Il nostro ministro degli Esteri, Bruno Rodríguez, mi ha fatto sapere che al Papa avrebbe fatto molto piacere avere questo modesto e semplice incontro”.

Qui all’Avana, la notizia già circolava da diverse ore. Si aspettava solo l’annuncio ufficiale ma alcuni diplomatici cubani insistevano nel dire che doveva essere fatto da Fidel Castro in persona.

La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla visita di cortesia di Benedetto XVI a Raúl Castro nel Palazzo della Rivoluzione José Martí. Dopo saluto e presentazioni, le due delegazioni si sono poi riunite nel salone ‘Sol de Nuestra America’ per affrontare temi riguardanti Cuba e la Santa Sede. Benedetto XVI ha chiesto a Raúl Castro che il Venerdì Santo sia riconosciuto a Cuba come giorno festivo; 14 anni fa Papa Wojtyla aveva chiesto a Fidel Castro che fosse il Natale ad essere riconosciuto giorno festivo.

Ma l’attenzione in realtà era rivolta ad un altro salone, dove il vice primo ministro cubano José Ramón Machado Ventura con il capo della diplomazia cubana, Rodríguez, incontrava il segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, insieme al ministro degli esteri della Santa Sede, monsignor Dominique Mamberti e al nunzio apostolico, Bruno Musaro. Diversi i temi in agenda: scuole cattoliche, associazioni laicali cattoliche, accesso ai mezzi di comunicazione (sino ad ora in mano allo Stato), ampio e libero movimento del personale religioso. Il cardinale Bertone sa che il momento è favorevole per andare oltre: un accordo/concordato con Cuba. Il Segretario di Stato ha posto anche la questione che la Santa Sede sta sempre più ricevendo richieste di intervento umanitario in favore di detenuti politici sull’isola. Il vice primo ministro cubano ha ricordato le varie riforme che già si stanno attuando nel paese e altre che ne seguiranno ma ha dichiarato che non ci saranno “cambiamenti strutturali”.

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