giovedì, marzo 08, 2012
“Il dialogo tra gli attori politici e tra tutte le forze vive della società al servizio del bene comune e dell’interesse superiore della nazione congolese è rimasta l’unica via per risolvere le attuali difficoltà socio-politiche”: lo hanno detto i vescovi ai protagonisti delle elezioni presidenziali del 28 novembre, il capo di Stato rieletto Joseph Kabila, il candidato arrivato secondo Joseph Tshisekedi, il terzo, Vital Kamerhe, e un rappresentante del candidato arrivato quarto, Leon Kongo wa Dondo.

R.D.Congo (Misna) - Una delegazione di sei arcivescovi, in rappresentanza del Comitato permanente della Conferenza episcopale (Cenco), ha avviato colloqui con i leader politici questa settimana. “I presuli - ha scritto in una nota padre Leonard Santedi, segretario generale della Cenco - si sono messi in ascolto di tutti per valutare insieme come ricostruire insieme il nostro paese nella pace, nella giustizia e nella verità. Tutti hanno apprezzato l’iniziativa, ancora in fase iniziale”.

Secondo l’emittente Radio Okapi, Kabila e gli esponenti dell’opposizione sono d’accordo sull’idea di dialogare, ma non su un’eventuale condivisione del potere. “Abbiamo detto di sì al dialogo, ma nel rispetto delle leggi e della Costituzione. Non intendiamo dialogare con persone che hanno posizioni anticostituzionali e che vorrebbero incoraggiare irregolarità” ha detto Raphael Luhulu, uno dei consiglieri di Kabila. La rielezione del presidente, alla guida del paese dal 2001, è stata contestata dall’opposizione e in particolare da Tshisekedi, che si è autoproclamato capo dello Stato.

[CC]

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