Benedetto XVI arriva stasera a Cuba 14 anni dopo la storica visita di Giovanni Paolo II che contribuì a inaugurare una fase di collaborazione e fiducia nei rapporti tra Stato e Chiesa nell’isola, in particolare sul ruolo pubblico della religione nella società.
Radio Vaticana - Nel 400.mo anniversario della scoperta dell’immagine della Vergine della Carità, il Papa visita Cuba come Pellegrino della carità per affidare la libertà e la riconciliazione del popolo cubano alla protezione della Patrona dell’isola, al termine di un pellegrinaggio che ha portato l’immagine della Madonna in tutti i Paesi delle diocesi cubane. Da L’Avana, ci riferisce il nostro inviato, Luca Collodi: ascolta
Formare i cubani a un’economia libera ma anche responsabile e giusta. In un momento di crisi economica e dell’ideologia socialista, seguita alla caduta dell’Unione Sovietica, la Chiesa locale si caratterizza come luogo di valori, alla ricerca di fraternità e speranza per il popolo cubano. Si punta a migliorare la situazione dell’isola attraverso il dialogo tra Chiesa e Stato, escludendo pressioni o interventi esterni e ricorrendo solo all’impegno dei cubani per “dar vita ad una società più giusta”. In questa particolare situazione storica per l’isola, con una graduale apertura all’iniziativa privata in campo agricolo e dei servizi e dove la Chiesa svolge un servizio di formazione ai valori per il bene comune del Paese, un Papa torna per la seconda volta nella Repubblica cubana dopo la visita di Giovanni Paolo II nel gennaio del 1998.
Benedetto XVI arriverà stasera a Santiago come pellegrino della carità per il IV centenario della scoperta dell’immagine della Vergine della Carità del Cobre, la Vergine pellegrina patrona di Cuba. Per seguire il Papa sono accreditati circa 800 giornalisti di 295 mezzi di comunicazione provenienti da 33 Paesi. Duecentomila persone sono attese alla celebrazione di Santiago, mentre le previsioni parlano di almeno 700 mila persone per la Messa nella piazza della Rivoluzione a L’Avana. Celebrazione alla quale parteciperanno, secondo quanto annunciato dal governo, anche molti non credenti in segno di saluto e rispetto per Benedetto XVI. Almeno 400 cattolici sono attesi dalla Florida, con un pellegrinaggio promosso dal vescovo di Miami. L'Avana ha però denunciato su Granma, l'organo ufficiale del comitato centrale del partito comunista cubano, la messa in moto di una campagna organizzata da gruppi controrivoluzionari radicati negli Stati Uniti per generare provocazioni durante la visita del Papa. Sul tema del dialogo tra Chiesa e Stato a Cuba, alla vigilia dell’arrivo di Benedetto XVI, padre Yosvany Cardajal Sureda, del centro culturale “Felix Varela” a L’Avana:
“Abbiamo bisogno di accompagnare questo dialogo, questo cammino, dove tutti i cubani possano incontrarsi. Questo portare pazienza, come diceva il Santo Padre all’arrivo in Messico, richiede molta pazienza ma anche molto coraggio per approfondire e continuare questo dialogo. Mai lo scontro tra i diversi gruppi. Mai una guerra interna. Mai: sempre il dialogo”.
A poche ore dall'arrivo di Benedetto XVI, dunque, il nostro inviato a Cuba, Luca Collodi, ha registrato il fermento che sta vivendo l'Avana, attraverso le parole del cancelliere dell'arcidiocesi, mons. Ràmon Suàrez Polcari, il quale descrive le particolarità della Piazza della Rivoluzione, dove dopodomani il Papa presiederà la Messa: ascolta
R. - Aspettiamo una partecipazione di 700 mila persone, cattolici ma non solo, tutto il popolo religioso e quello non religioso. E’, nel suo insieme, un popolo che penso abbia bisogno di speranza e sviluppo. Il governo ha lavorato con noi con molta disponibilità.
D. – Sono attesi anche cristiani cattolici dalla Florida…
R. – Sì, certamente. Ma non soltanto dalla Florida: anche da New York, Boston, Washington, Porto Rico, Messico...
D. – L’altare dove il Papa celebrerà la Santa Messa è molto semplice…
R. – Sì, semplice. E' la casa antica dell’Havana e il seggio papale e la cattedra del vescovo del XIX secolo. (cp)
Radio Vaticana - Nel 400.mo anniversario della scoperta dell’immagine della Vergine della Carità, il Papa visita Cuba come Pellegrino della carità per affidare la libertà e la riconciliazione del popolo cubano alla protezione della Patrona dell’isola, al termine di un pellegrinaggio che ha portato l’immagine della Madonna in tutti i Paesi delle diocesi cubane. Da L’Avana, ci riferisce il nostro inviato, Luca Collodi: ascolta
Formare i cubani a un’economia libera ma anche responsabile e giusta. In un momento di crisi economica e dell’ideologia socialista, seguita alla caduta dell’Unione Sovietica, la Chiesa locale si caratterizza come luogo di valori, alla ricerca di fraternità e speranza per il popolo cubano. Si punta a migliorare la situazione dell’isola attraverso il dialogo tra Chiesa e Stato, escludendo pressioni o interventi esterni e ricorrendo solo all’impegno dei cubani per “dar vita ad una società più giusta”. In questa particolare situazione storica per l’isola, con una graduale apertura all’iniziativa privata in campo agricolo e dei servizi e dove la Chiesa svolge un servizio di formazione ai valori per il bene comune del Paese, un Papa torna per la seconda volta nella Repubblica cubana dopo la visita di Giovanni Paolo II nel gennaio del 1998.
Benedetto XVI arriverà stasera a Santiago come pellegrino della carità per il IV centenario della scoperta dell’immagine della Vergine della Carità del Cobre, la Vergine pellegrina patrona di Cuba. Per seguire il Papa sono accreditati circa 800 giornalisti di 295 mezzi di comunicazione provenienti da 33 Paesi. Duecentomila persone sono attese alla celebrazione di Santiago, mentre le previsioni parlano di almeno 700 mila persone per la Messa nella piazza della Rivoluzione a L’Avana. Celebrazione alla quale parteciperanno, secondo quanto annunciato dal governo, anche molti non credenti in segno di saluto e rispetto per Benedetto XVI. Almeno 400 cattolici sono attesi dalla Florida, con un pellegrinaggio promosso dal vescovo di Miami. L'Avana ha però denunciato su Granma, l'organo ufficiale del comitato centrale del partito comunista cubano, la messa in moto di una campagna organizzata da gruppi controrivoluzionari radicati negli Stati Uniti per generare provocazioni durante la visita del Papa. Sul tema del dialogo tra Chiesa e Stato a Cuba, alla vigilia dell’arrivo di Benedetto XVI, padre Yosvany Cardajal Sureda, del centro culturale “Felix Varela” a L’Avana:
“Abbiamo bisogno di accompagnare questo dialogo, questo cammino, dove tutti i cubani possano incontrarsi. Questo portare pazienza, come diceva il Santo Padre all’arrivo in Messico, richiede molta pazienza ma anche molto coraggio per approfondire e continuare questo dialogo. Mai lo scontro tra i diversi gruppi. Mai una guerra interna. Mai: sempre il dialogo”.
A poche ore dall'arrivo di Benedetto XVI, dunque, il nostro inviato a Cuba, Luca Collodi, ha registrato il fermento che sta vivendo l'Avana, attraverso le parole del cancelliere dell'arcidiocesi, mons. Ràmon Suàrez Polcari, il quale descrive le particolarità della Piazza della Rivoluzione, dove dopodomani il Papa presiederà la Messa: ascolta
R. - Aspettiamo una partecipazione di 700 mila persone, cattolici ma non solo, tutto il popolo religioso e quello non religioso. E’, nel suo insieme, un popolo che penso abbia bisogno di speranza e sviluppo. Il governo ha lavorato con noi con molta disponibilità.
D. – Sono attesi anche cristiani cattolici dalla Florida…
R. – Sì, certamente. Ma non soltanto dalla Florida: anche da New York, Boston, Washington, Porto Rico, Messico...
D. – L’altare dove il Papa celebrerà la Santa Messa è molto semplice…
R. – Sì, semplice. E' la casa antica dell’Havana e il seggio papale e la cattedra del vescovo del XIX secolo. (cp)
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