Se l’incidente di Fukushima quanto a numero di vittime a causa di radiazioni è rimasto molto basso alcuni esperti statunitensi, intervistati da Scientific American, affermano che si conteranno più vittime a causa di attacchi di cuore o depressione.
E-ilmensile - Come spiega infatti Richard Garfield della Columbia University in temini di impatto sulla salute la radiazione rimane trascurabile: causerà poche vittime (non escludendo anche la possibilità che non procuri nessuna vittima) anche se ciò non vuole dire che l’incidente non abbia grandi ricadute sulla salute. Gli effetti indiretti saranno grandissimi: “Non è minimamente complesso come il rilascio di radiazioni avvenuto a Chernobyl, dove il reattore ha espulso di tutto nell’aria – spiega Peter Caracappa del Rensselaer Polytechnic Institute- in questo caso il rilascio è stato lento e limitato a pochi materiali radioattivi con un tempo di vita relativamente breve e facili da individuare”.
Le autorità nipponiche hanno comunque sia iniziato uno studio rispetto agli effetti delle radioazioni che coinvolgerà circa 360 mila bambini e che perdurerà per altri 20 anni: “La salute mentale però è la preoccupazione più significativa – spiega Seiji Yasumura gereontologo della Fukushima Medical University- stress come quelli causati dall’evacuazione, incertezza e preoccupazioni su possibili sostanze tossiche invisibili sono legati a un rischio aumentato di problemi fisici come le malattie cardiache”. Che poi conclude affermando: “Il tutto è peggiorato dallo stoicismo innato nella filosofia giapponese, per cui chi ha qualche problema potrebbe essere reticente nel manifestarlo a un medico”.
E-ilmensile - Come spiega infatti Richard Garfield della Columbia University in temini di impatto sulla salute la radiazione rimane trascurabile: causerà poche vittime (non escludendo anche la possibilità che non procuri nessuna vittima) anche se ciò non vuole dire che l’incidente non abbia grandi ricadute sulla salute. Gli effetti indiretti saranno grandissimi: “Non è minimamente complesso come il rilascio di radiazioni avvenuto a Chernobyl, dove il reattore ha espulso di tutto nell’aria – spiega Peter Caracappa del Rensselaer Polytechnic Institute- in questo caso il rilascio è stato lento e limitato a pochi materiali radioattivi con un tempo di vita relativamente breve e facili da individuare”.
Le autorità nipponiche hanno comunque sia iniziato uno studio rispetto agli effetti delle radioazioni che coinvolgerà circa 360 mila bambini e che perdurerà per altri 20 anni: “La salute mentale però è la preoccupazione più significativa – spiega Seiji Yasumura gereontologo della Fukushima Medical University- stress come quelli causati dall’evacuazione, incertezza e preoccupazioni su possibili sostanze tossiche invisibili sono legati a un rischio aumentato di problemi fisici come le malattie cardiache”. Che poi conclude affermando: “Il tutto è peggiorato dallo stoicismo innato nella filosofia giapponese, per cui chi ha qualche problema potrebbe essere reticente nel manifestarlo a un medico”.
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