In manette 18 esponenti di primo piano: c’ è anche un maresciallo dell’ Esercito
Liberainformazione - Duro colpo al clan Pacilli-Libergolis, molto attivo nel Gargano. Gli agenti delle squadre mobili di Foggia e Bari e dello Sco della Polizia hanno arrestato 18 esponenti di primo piano accusati, a vario titolo, di favoreggiamento personale, estorsione e detenzione di armi aggravati dalle finalità mafiose. Tra i destinatari delle misure cautelari c’ è perfino un maresciallo dell’ Esercito in servizio presso il X reggimento Artiglieria di Foggia.
A coordinare le indagini, la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha ricostruito l’ intera struttura criminale del potentissimo clan, molto attivo soprattutto nei comuni di Monte Sant’ Angelo e Manfredonia ma pronto a intervenire su tutta l’ area garganica. L’ inchiesta, condotta da un gruppo investigativo formato da componenti delle squadre mobili di Bari e Foggia oltre che da elementi dello Sco, ha permesso di scoprire i favoreggiatori di Giuseppe Pacilli, il boss al vertice del clan, arrestato nel maggio del 2011 proprio a Monte Sant’ Angelo e inserito nell’ elenco dei latitanti più pericolosi del Viminale.
Negli ultimi anni il clan Pacilli-Libergolis è stato protagonista di una sanguinosa guerra di mafia con il clan rivale dei Romito, un tempo alleato. Una lotta violenta che ha causato alcuni omicidi eccellenti dei boss dei due sodalizi. Nell’ aprile del 2009, infatti, è stato ucciso Franco Romito, mentre, nell’ ottobre successivo è stato assassinato Francesco Libergolis.
Secondo il sottosegretario all’ Interno, Carlo De Stefano, l’ operazione della polizia di Stato «conferma l’ efficacia dell’ azione repressiva dello Stato e permette di descrivere meglio la struttura dei gruppi criminali in un territorio particolarmente aggredito e di soffocare un’ ampia rete di estorsioni. Conforta sapere – continua il sottosegretario – che è stata agevolata dalla collaborazione dei destinatari delle richieste. Il che rende merito all’ ottimo lavoro svolto negli ultimi anni dall’ associazionismo e da singoli onesti».
L’ operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, è stata diretta dal Questore di Foggia, Maria Rosaria Maiorino.
Liberainformazione - Duro colpo al clan Pacilli-Libergolis, molto attivo nel Gargano. Gli agenti delle squadre mobili di Foggia e Bari e dello Sco della Polizia hanno arrestato 18 esponenti di primo piano accusati, a vario titolo, di favoreggiamento personale, estorsione e detenzione di armi aggravati dalle finalità mafiose. Tra i destinatari delle misure cautelari c’ è perfino un maresciallo dell’ Esercito in servizio presso il X reggimento Artiglieria di Foggia.
A coordinare le indagini, la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha ricostruito l’ intera struttura criminale del potentissimo clan, molto attivo soprattutto nei comuni di Monte Sant’ Angelo e Manfredonia ma pronto a intervenire su tutta l’ area garganica. L’ inchiesta, condotta da un gruppo investigativo formato da componenti delle squadre mobili di Bari e Foggia oltre che da elementi dello Sco, ha permesso di scoprire i favoreggiatori di Giuseppe Pacilli, il boss al vertice del clan, arrestato nel maggio del 2011 proprio a Monte Sant’ Angelo e inserito nell’ elenco dei latitanti più pericolosi del Viminale.
Negli ultimi anni il clan Pacilli-Libergolis è stato protagonista di una sanguinosa guerra di mafia con il clan rivale dei Romito, un tempo alleato. Una lotta violenta che ha causato alcuni omicidi eccellenti dei boss dei due sodalizi. Nell’ aprile del 2009, infatti, è stato ucciso Franco Romito, mentre, nell’ ottobre successivo è stato assassinato Francesco Libergolis.
Secondo il sottosegretario all’ Interno, Carlo De Stefano, l’ operazione della polizia di Stato «conferma l’ efficacia dell’ azione repressiva dello Stato e permette di descrivere meglio la struttura dei gruppi criminali in un territorio particolarmente aggredito e di soffocare un’ ampia rete di estorsioni. Conforta sapere – continua il sottosegretario – che è stata agevolata dalla collaborazione dei destinatari delle richieste. Il che rende merito all’ ottimo lavoro svolto negli ultimi anni dall’ associazionismo e da singoli onesti».
L’ operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, è stata diretta dal Questore di Foggia, Maria Rosaria Maiorino.
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