Il cardinale Bagnasco, confermato ieri alla guida della Cei per un altro quinquennio, ha ribadito il valore della domenica, momento in cui la famiglia si ritrova. Per il porporato “indebolire la famiglia significa attentare alla società”.
Radio Vaticana - Occasione è stato un discorso ai parlamentari tenuto ieri sera alla Pontificia Università della Croce. Nel suo intervento, netto il "no" all’individualismo e al consumismo. Il servizio di Alessandro Guarasci: ascolta
Il cardinale Bagnasco parla davanti a una trentina di politici e mette in luce come l’Italia viva un “preoccupante calo delle nascite”, un “suicidio demografico”. E' “il suicidio di una Nazione che non guarda avanti perché ha paura del futuro''. Più in generale, la Nazione corre il pericolo di un individualismo esasperato, che concepisce tutto in una logica utilitaristica, che alla fine ha anche altri pesanti riflessi:
“Ne vediamo i frutti nella piaga dell’evasione fiscale e nell’impiego, a fini personali, di beni pubblici, nella corruzione e nell’indifferenza verso i poveri e verso gli indifesi, verso i deboli. In sintesi, l’individualismo genera solitudine”.
L’esperienza religiosa, poi, va tutelata, rafforzata, perché anche in uno Stato laico rappresenta il segno più alto della libertà dell’uomo. No dunque a un “ateismo pratico” che rischia di avere pesanti ricadute concrete:
“I giorni festivi. Quando si sottrae, alla famiglia in particolare, la possibilità o non si favorisce l’incontro in tempi distensivi nel proprio interno per ritrovarsi, per confermarsi, la si rende debole, la si rende più fragile, ma si attenta alla società nel suo insieme”.
E poi un appello direttamente ai parlamentari: fate della carità il principio ispiratore del vostro agire, oltre che delle scelte politiche. Per i prossimi cinque anni, il presidente della Cei delinea due priorità: l'aiuto della Chiesa alla popolazione italiana colpita dalla crisi economica e l'impegno nella sfida educativa.
Radio Vaticana - Occasione è stato un discorso ai parlamentari tenuto ieri sera alla Pontificia Università della Croce. Nel suo intervento, netto il "no" all’individualismo e al consumismo. Il servizio di Alessandro Guarasci: ascolta
Il cardinale Bagnasco parla davanti a una trentina di politici e mette in luce come l’Italia viva un “preoccupante calo delle nascite”, un “suicidio demografico”. E' “il suicidio di una Nazione che non guarda avanti perché ha paura del futuro''. Più in generale, la Nazione corre il pericolo di un individualismo esasperato, che concepisce tutto in una logica utilitaristica, che alla fine ha anche altri pesanti riflessi:
“Ne vediamo i frutti nella piaga dell’evasione fiscale e nell’impiego, a fini personali, di beni pubblici, nella corruzione e nell’indifferenza verso i poveri e verso gli indifesi, verso i deboli. In sintesi, l’individualismo genera solitudine”.
L’esperienza religiosa, poi, va tutelata, rafforzata, perché anche in uno Stato laico rappresenta il segno più alto della libertà dell’uomo. No dunque a un “ateismo pratico” che rischia di avere pesanti ricadute concrete:
“I giorni festivi. Quando si sottrae, alla famiglia in particolare, la possibilità o non si favorisce l’incontro in tempi distensivi nel proprio interno per ritrovarsi, per confermarsi, la si rende debole, la si rende più fragile, ma si attenta alla società nel suo insieme”.
E poi un appello direttamente ai parlamentari: fate della carità il principio ispiratore del vostro agire, oltre che delle scelte politiche. Per i prossimi cinque anni, il presidente della Cei delinea due priorità: l'aiuto della Chiesa alla popolazione italiana colpita dalla crisi economica e l'impegno nella sfida educativa.
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