Secondo l'Istat, cresciamo poco ma più delle prime previsoni: si attende una lieve ripresa per il secondo semestre del 2012
E-ilmensile - “La crescita per l’intero 2011 è stata dello 0,5 per cento e non dello 0,4 stimato a febbraio”. L’Istat traccia il bilancio della salute economica italiana e quello che ne esce è un quadro pieno di chiaroscuri. Ovvero, l’Italia è in recessione tecnica, la situazione è peggiorata rispetto al giugno dello scorso anno, ma, malgrado questo, c’è spazio per sperare in una lieve ripresa nella seconda parte dell’anno. La crescita acquisita per il 2012 (dovuta all’effetto trascinamento del 2011) è ancora negativa (-0,5 per cento) ma, rispetto al -0.6 stimato il 15 febbraio, si tratta di un piccolo passo in avanti. Andando a guardare nel dettaglio, l’anno scorso il Pil è cresciuto dello 0,5%, in netta frenata rispetto al +1,8 percento registrato nel 2010.
Per quello che riguarda l’intero 2011, l’Istat ricorda che il dato grezzo diffuso il 2 marzo indica una crescita dello 0,5 per cento. L’ultima previsione del governo stimava, invece, un Pil nel 2011 a +0,4 percento. Negli ultimi tre mesi dello scorso anno sono calate, su base congiunturale, tutte le componenti della domanda interna: le importazioni si sono ridotte del 2,5 percento e le esportazioni sono rimaste stazionarie.
E-ilmensile - “La crescita per l’intero 2011 è stata dello 0,5 per cento e non dello 0,4 stimato a febbraio”. L’Istat traccia il bilancio della salute economica italiana e quello che ne esce è un quadro pieno di chiaroscuri. Ovvero, l’Italia è in recessione tecnica, la situazione è peggiorata rispetto al giugno dello scorso anno, ma, malgrado questo, c’è spazio per sperare in una lieve ripresa nella seconda parte dell’anno. La crescita acquisita per il 2012 (dovuta all’effetto trascinamento del 2011) è ancora negativa (-0,5 per cento) ma, rispetto al -0.6 stimato il 15 febbraio, si tratta di un piccolo passo in avanti. Andando a guardare nel dettaglio, l’anno scorso il Pil è cresciuto dello 0,5%, in netta frenata rispetto al +1,8 percento registrato nel 2010.
Per quello che riguarda l’intero 2011, l’Istat ricorda che il dato grezzo diffuso il 2 marzo indica una crescita dello 0,5 per cento. L’ultima previsione del governo stimava, invece, un Pil nel 2011 a +0,4 percento. Negli ultimi tre mesi dello scorso anno sono calate, su base congiunturale, tutte le componenti della domanda interna: le importazioni si sono ridotte del 2,5 percento e le esportazioni sono rimaste stazionarie.
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