lunedì, marzo 12, 2012
L'inviato Onu lascia la Siria senza nessun accordo fra il presidente Assad e i ribelli, ma si dice ottimista per il futuro. Oltre 120 morti in due giorni scontri nelle città di Idblid, Homs e Hama.

Damasco (AsiaNews) - Kofi Annan, inviato dell'Onu in Siria è ottimista dopo l'incontro di ieri con il presidente siriano Bashar al-Assad, ma sottolinea che sarà difficile raggiungere un accordo per fermare gli scontri che dal marzo 2011 hanno fatto più di 7500 morti. "Sono stato nel Paese per un brevissimo periodo - afferma - tuttavia quasi ogni siriano che ho incontrato vuole la pace". Il diplomatico spiega che la popolazione è stanca della violenza e vuole rapido ritorno alla normalità.

Nei colloqui iniziati il 10 marzo, Annan ha chiesto al presidente siriano e all'opposizione di fermare gli scontri, garantire un corridoio umanitario per soccorrere i feriti e porre le basi per un dialogo.

Nonostante l'ottimismo dell'ex segretario Onu, in molti sono scettici sull'esito degli incontri. Assad ha sottolineato che non inizierà alcun dialogo finché nel Paese vi saranno terroristi armati. I ribelli invece vogliono che il presidente lasci il potere. Nelle 48 ore di permanenza di Annan, circa 120 persone sono morte in scontri fra esercito e miliziani del Free Syrian Army. La maggioranza delle vittime si è registrata nella città di Idblid (nord della Siria), da circa due giorni sotto l'assedio delle truppe del regime, ma vi sono state vittime anche a Homs e ad Hama.

Oggi, Koi Annan si recherà in Turchia per incontrare Ahmet Davutoglu, ministro degli Esteri turco e fare un sopralluogo nei campi profughi allestiti nella provincia di Hatay al confine con La Siria.

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