Martinez (RnS) sulla prolusione del cardinale Bagnasco:
“È crisi di identità e di destino. La fede si usura se non si usa”
“È crisi di identità e di destino. La fede si usura se non si usa”
Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) ha commentato la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, tenuta in occasione dell’apertura dei lavori del Consiglio Episcopale Permanente:
«Il Presidente della CEI pennella la situazione corrente con lucida analisi e con efficaci rimedi. Lo ringraziamo per lo sforzo reiterato di innervare lo stile di vita cristiano in un corpo, il Paese, che vuole guarire dalla crisi di identità e di destino che sembra vivere. Il Cardinale ricorda che al rinnovamento strutturale della Chiesa e del mondo deve farsi precedere il rinnovamento interiore degli uomini, come prima risposta alle malattie temporali da cui la Chiesa stessa non è esentata. Bagnasco evoca l’«anestesia spirituale» di molti cristiani, malattia interiore che paralizza la fede e non genera la vita buona, la vita nuova dei seguaci di Cristo. Solo ripartendo dal “capitale spirituale” l’economia della salvezza non conoscerà stagnazioni e i beni spirituali, oggi assai più necessari di quelli materiali, potranno tornare a circolare e a regalare gioia agli uomini e stabilità al Paese.
In tal senso, osservando la crisi sociale in atto, si sollecita un supplemento di anima solidale, di sussidiarietà compassionevole, di fraternità vissuta con i minoritari. Si evince poi un chiaro monito al Governo: non si indebolisca ulteriormente lo stato sociale e il protagonismo virtuoso dell’associazionismo di scopo e dell’ente primigenio che è la famiglia, altrimenti consegnati all’insignificanza e all’impoverimento estremo della nostra democrazia.
Ciononostante e prescindendo dal “debito governativo” di una restituzione di credito ai corpi intermedi, il Presidente della CEI propone che a una fede spesso usurata nella sfera privata, supplisca un nuovo uso della fede nella sfera pubblica, come prodigalità d’amore verso i nostri concittadini delusi e smarriti. Di qui il senso del «prestare attenzione» richiamato dal Cardinale.
Nelle parole dell’Arcivescovo di Genova urge, infine, un nuovo “conformismo della fede” che esorcizzi la paura di vivere, lo snaturamento del senso e della misura delle cose che sta colpendo molti uomini nel prolungato tempo di crisi che stiamo vivendo. Una sfida che impone alle nostre comunità un “profilo alto”, una nuova gratuità, una nuova generosità, un nuovo spirito di servizio.
Plaudiamo al richiamo netto alla tutela sociale del giorno del Signore, la domenica come riserva di affetti, di memorie, di relazioni familiari e amicali, di tempo dedicato alla cura dello spirito e dell’anima, senza il quale si precipita nella consumazione di se stessi.».
Il RnS è un Movimento ecclesiale che in Italia conta più di 200 mila aderenti, raggruppati in oltre 1.900 gruppi e comunità.
«Il Presidente della CEI pennella la situazione corrente con lucida analisi e con efficaci rimedi. Lo ringraziamo per lo sforzo reiterato di innervare lo stile di vita cristiano in un corpo, il Paese, che vuole guarire dalla crisi di identità e di destino che sembra vivere. Il Cardinale ricorda che al rinnovamento strutturale della Chiesa e del mondo deve farsi precedere il rinnovamento interiore degli uomini, come prima risposta alle malattie temporali da cui la Chiesa stessa non è esentata. Bagnasco evoca l’«anestesia spirituale» di molti cristiani, malattia interiore che paralizza la fede e non genera la vita buona, la vita nuova dei seguaci di Cristo. Solo ripartendo dal “capitale spirituale” l’economia della salvezza non conoscerà stagnazioni e i beni spirituali, oggi assai più necessari di quelli materiali, potranno tornare a circolare e a regalare gioia agli uomini e stabilità al Paese.
In tal senso, osservando la crisi sociale in atto, si sollecita un supplemento di anima solidale, di sussidiarietà compassionevole, di fraternità vissuta con i minoritari. Si evince poi un chiaro monito al Governo: non si indebolisca ulteriormente lo stato sociale e il protagonismo virtuoso dell’associazionismo di scopo e dell’ente primigenio che è la famiglia, altrimenti consegnati all’insignificanza e all’impoverimento estremo della nostra democrazia.
Ciononostante e prescindendo dal “debito governativo” di una restituzione di credito ai corpi intermedi, il Presidente della CEI propone che a una fede spesso usurata nella sfera privata, supplisca un nuovo uso della fede nella sfera pubblica, come prodigalità d’amore verso i nostri concittadini delusi e smarriti. Di qui il senso del «prestare attenzione» richiamato dal Cardinale.
Nelle parole dell’Arcivescovo di Genova urge, infine, un nuovo “conformismo della fede” che esorcizzi la paura di vivere, lo snaturamento del senso e della misura delle cose che sta colpendo molti uomini nel prolungato tempo di crisi che stiamo vivendo. Una sfida che impone alle nostre comunità un “profilo alto”, una nuova gratuità, una nuova generosità, un nuovo spirito di servizio.
Plaudiamo al richiamo netto alla tutela sociale del giorno del Signore, la domenica come riserva di affetti, di memorie, di relazioni familiari e amicali, di tempo dedicato alla cura dello spirito e dell’anima, senza il quale si precipita nella consumazione di se stessi.».
Il RnS è un Movimento ecclesiale che in Italia conta più di 200 mila aderenti, raggruppati in oltre 1.900 gruppi e comunità.
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