giovedì, marzo 15, 2012
Il ministro per l’Ambiente Corrado Clini apre agli Ogm, all’ingegneria genetica applicata agli alimenti. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera in cui il ministro “condivide” le preoccupazioni, ma allo stesso tempo ritiene sia giunto il momento di riflettere e valutare sui possibili benefici.

E-ilmensile - Si tratta comunque di una tematica – afferma Clini – su cui vanno coinvolti ricercatori e agricoltori. In uno dei passaggi dell’intervista, Clini sostiene che l’ingegneria genetica non dovrebbe spaventare: “Senza l’ingegneria genetica oggi non avremmo alcuni fra i nostri prodotti più tipici. Il grano duro, il riso Carnaroli, il pomodoro San Marzano, il basilico ligure, la vite Nero D’Avola, la cipolla rossa di Tropea, il broccolo romanesco: sono stati ottenuti grazie agli incroci e con la mutagenesi sui semi”.

Il dibattito in Europa è molto sentito. Per la prima volta il “no a prescindere” di molti paesi, inizia a vacillare. Difatti, l’Italia come Spagna, Svezia e Ungheria hanno accolto la proposta della presidenza danese che si basa sul potere decisionale interno svincolato dalla linea europea: Bruxelles concede le autorizzazioni agli Ogm, ma poi ogni singolo Stato ha il potere di vietarne l’applicazione sul proprio territorio.

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