mercoledì, marzo 28, 2012
Dal 31 marzo al 10 aprile, la Sala Pro Ponte Etrusca di Ponte San Giovanni ospiterà venti sculture di quattro artisti italiani. Un modo per riscoprire le meraviglie dell’arte lignea e per lanciare un messaggio di sostenibilità: tutte le opere sono infatti realizzate con legno dei boschi trentini gestiti in modo sostenibile.

Perugia – Quattro artisti che trasformano le loro opere in un messaggio di sostenibilità ambientale e raccontano di un’arte mai perduta, vecchia almeno quanto le vallate alpine dalle quali proviene, che si nutre del materiale per eccellenza delle nostre montagne: il legno. I quattro artisti sono Fulvio Borgogno, Isabella Corni, Paolo Moro e Simone Turra. Diverse le regioni di provenienza ma identico il legno utilizzato per le loro sculture: proviene tutto dai boschi dell’altopiano di Tesino (TN), sul quale sorgono vaste distese di boschi del Trentino e dove ogni anno, a metà estate, 27 artisti internazionali vengono invitati a scolpire le loro opere tra le vie e le piazze di quattro paesi.

La mostra prevede anche una sezione "umbra", con lavori in legno a “filiera corta”, realizzati utilizzando piante tipiche del territorio come tiglio, noce e olivo.

Le venti opere dei quattro artisti, riunite nella mostra “Luci ed ombre del legno”, dal 31 marzo fino al 10 aprile arriveranno a Ponte San Giovanni, e saranno visitabili dal pubblico nella Sala Pro Ponte Etrusca (Via Tramontani, traversa Via dei Loggi) tutti i giorni dalle 16 alle 19. L’inaugurazione avverrà invece sabato alle ore 17.

Un modo per portare la cultura delle opere d’arte lignee fuori del tradizionale scenario alpino. Ma le opere dei quattro artisti saranno anche qualcosa in più: un veicolo di sostenibilità ambientale. Il legno utilizzato ha infatti una peculiarità: proviene esclusivamente da foreste gestite secondo lo schema internazionale Pefc, che garantisce la gestione sostenibile delle nostre risorse boschive.

Il Trentino, in tal senso, è apripista in Italia: il 74% dei boschi locali sono certificati Pefc. Circa 260mila ettari, ai quali si aggiungono 90 realtà artigianali e industriali della filiera bosco-legno, in possesso della certificazione di tracciabilità Pefc. Un modo lungimirante per garantire un futuro – economico, produttivo, sociale e, perché no, anche artistico - alle comunità locali e per tutelare al tempo stesso il territorio dal rischio di erosione e di cementificazione.

La segreteria nazionale del PEFC Italia e' proprio a Perugia e questa tappa e' una delle diverse che toccheranno il Centro nord.

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