giovedì, marzo 01, 2012
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna “le continue e sistematiche violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle autorità siriane”.

Misna - La risoluzione, che esprime anche “forte preoccupazione per la situazione umanitaria” proposta dalla Turchia e approvata a Ginevra con 37 voti a favore, tre contrari (Russia, Cina e Cuba) e tre astensioni. Il documento chiede inoltre al governo siriano di porre fine alle violenze e consentire l’accesso libero e senza impedimenti alle Nazioni Unite e alle agenzie per gli aiuti umanitari ai civili colpiti dalle violenze, impegnandosi a rispettare “la sovranità, l’indipendenza e l’unità territoriale” della Siria.

Intanto l’inviato speciale designato da Ban Ki-moon per la Siria, Kofi Annan, ha auspicato di potersi recare presto in visita a Damasco per chiedere la fine immediata di violenze e uccisioni.

Gli ultimi sviluppi nel paese del presidente Bashar al Assad saranno al centro dell’incontro convocato per il 7 marzo a Riad dei ministri degli Esteri dei paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo e del loro omologo russo Sergei Lavrov.

Sempre dal fronte politico internazionale arriva la notizia del richiamo in patria di tutto il personale diplomatico britannico. Secondo il ministero degli Esteri di Londra, il provvedimento è reso necessario da “motivi di sicurezza” e non comporta l’interruzione dei rapporti diplomatici con Damasco.

Riguardo alla situazione interna, infine, sono contrastanti le notizie che arrivano da Homs, al centro di un’offensiva militare da parte dell’esercito siriano. Le ultime notizie diffuse da fonti della sicurezza riferiscono di una ripresa del controllo dei soldati sul quartiere a maggioranza sunnita di Baba Amr, ritenuto una ‘roccaforte’ dell’insurrezione sollevatasi contro il presidente Basha al Assad.

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