Gruppi di lavoro per formare i giovani ai valori della Resistenza e della Costituzione. «Non dell’antipolitica c’è bisogno, ma della partecipazione e della responsabilità»
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani e l’Associazione nazionale dei partigiani cristiani (Anpc) celebrano insieme il 25 aprile. In occasione dell’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, le due organizzazioni annunciano la promozione di “Gruppi di lavoro per la Resistenza e la Costituzione”. L’iniziativa mira a formare i giovani e le nuove generazioni, attraverso iniziative comuni, alla responsabilità sociale e alla partecipazione, sul solco tracciato dalla tradizione politica dei cattolici.
«La grande tragedia italiana dal ’40 al ’43 – scrivono Acli e Ancp - non fu soltanto il disastro di una guerra perduta che si sarebbe trascinata per due anni sul territorio italiano, non soltanto la distruzione delle città, delle industrie, dei monumenti, non soltanto la morte e la persecuzione di milioni di persone: deportati, prigionieri, profughi, sfollati e fuggiaschi; ma anche e soprattutto il crollo morale, la delusione e la nausea per “la politica”: erano crollati gli ideali del Risorgimento che tenevano in piedi l’Italia unita».
Ma «il mondo cattolico rifiutò l’antipolitica e si ritrovò protagonista di una Resistenza dura e serena, forte ma non vendicativa, caritatevole ma intransigente. Furono questi valori a riportare i cattolici nell’agone politico, a farne la forza determinante nella redazione della Costituzione, a dare a essi la primogenitura nella guida di un’Italia nuova».
Anche di fronte alla «grande crisi» di oggi, continuano Acli e Ancp, «non dell’antipolitica c’è bisogno, non nella fuga dalle responsabilità c’è la soluzione, non nell’astensionismo c’è il rifugio». «Le virtù positive che i cattolici con altri seppero mettere in campo possono contribuire a salvare l’Italia». I valori che animarono quella fase storica sono «un patrimonio prezioso da trasmettere alle giovani generazioni, ritrovando le ragioni per vivere oggi la responsabilità della democrazia e della partecipazione, rigenerando il nostro vivere insieme anche nel dialogo fecondo tra le generazioni».
Al tema della partecipazione e della ricostruzione è dedicato il prossimo Congresso Nazionale delle Acli – “Rigenerare comunità per ricostruire il Paese” – in programma a Roma dal 3 al 6 maggio.
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani e l’Associazione nazionale dei partigiani cristiani (Anpc) celebrano insieme il 25 aprile. In occasione dell’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, le due organizzazioni annunciano la promozione di “Gruppi di lavoro per la Resistenza e la Costituzione”. L’iniziativa mira a formare i giovani e le nuove generazioni, attraverso iniziative comuni, alla responsabilità sociale e alla partecipazione, sul solco tracciato dalla tradizione politica dei cattolici.
«La grande tragedia italiana dal ’40 al ’43 – scrivono Acli e Ancp - non fu soltanto il disastro di una guerra perduta che si sarebbe trascinata per due anni sul territorio italiano, non soltanto la distruzione delle città, delle industrie, dei monumenti, non soltanto la morte e la persecuzione di milioni di persone: deportati, prigionieri, profughi, sfollati e fuggiaschi; ma anche e soprattutto il crollo morale, la delusione e la nausea per “la politica”: erano crollati gli ideali del Risorgimento che tenevano in piedi l’Italia unita».
Ma «il mondo cattolico rifiutò l’antipolitica e si ritrovò protagonista di una Resistenza dura e serena, forte ma non vendicativa, caritatevole ma intransigente. Furono questi valori a riportare i cattolici nell’agone politico, a farne la forza determinante nella redazione della Costituzione, a dare a essi la primogenitura nella guida di un’Italia nuova».
Anche di fronte alla «grande crisi» di oggi, continuano Acli e Ancp, «non dell’antipolitica c’è bisogno, non nella fuga dalle responsabilità c’è la soluzione, non nell’astensionismo c’è il rifugio». «Le virtù positive che i cattolici con altri seppero mettere in campo possono contribuire a salvare l’Italia». I valori che animarono quella fase storica sono «un patrimonio prezioso da trasmettere alle giovani generazioni, ritrovando le ragioni per vivere oggi la responsabilità della democrazia e della partecipazione, rigenerando il nostro vivere insieme anche nel dialogo fecondo tra le generazioni».
Al tema della partecipazione e della ricostruzione è dedicato il prossimo Congresso Nazionale delle Acli – “Rigenerare comunità per ricostruire il Paese” – in programma a Roma dal 3 al 6 maggio.
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