E’ andata a buon fine la missione umanitaria svolta dal Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) e dal collettivo civile ‘Colombiani per la pace’ (Ccp), che dopo un’attesa durata quattro ore hanno accolto gli ultimi dieci ostaggi, militari e agenti di polizia, rilasciati dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc).
Misna - Dopo 13 anni di detenzione, gli ostaggi hanno potuto riabbracciare i familiari per poi essere trasferiti a Bogotá, dove vengono sottoposti a esami medici negli ospedali dell’esercito e della polizia. A dare conferma dell’avvenuta liberazione è stata la portavoce del Cicr, Maria Cristina Rivera, mentre si trovava all’aeroporto di Villavicencio, a 110 chilometri a sud della capitale colombiana. L’operazione, attesa da settimane, si è svolta in un luogo imprecisato, in una remota zona rurale al confine tra il dipartimento centrale del Meta e quello di Guaviare. I dieci ostaggi, sei poliziotti e quattro militari, sono stati prelevati da elicotteri messi a disposizione dall’esercito brasiliano e successivamente consegnati alla missione umanitaria.
A riferire ai media colombiani delle lunghe ore di incertezza e tensione che hanno caratterizzato l’operazione di rilascio è stata anche l’ex senatrice Piedad Córdoba, che presiede il collettivo ‘Ccp’. “Abbiamo dovuto aspettare per quattro ore l’arrivo dei guerriglieri nel luogo concordato. Con sorpresa abbiamo costatato che i ribelli avevano portato tutti gli ostaggi e non la metà come era previsto” ha riferito la Córdoba all’agenzia di stampa spagnola ‘Efe, aggiungendo che “ci sono stati momenti molto critici tra le 12 e le 16, poiché non sapevamo se sarebbero venuti. Alla fine è arrivata una prima scialuppa con a bordo un uomo e una donna delle Farc, quindi una seconda con 12 persone”. Inizialmente il rilascio unilaterale degli ostaggi era previsto in due fasi, la prima ieri e la seconda per oggi.
Tutti rapiti dalle Farc tra il 1998 e il 1999, sono tornati liberi i militari Luis Alfonso Beltrán Franco, Luis Arturo Arcia, Robinson Salcedo Guarín e Luis Alfredo Moreno Chagüeza, assieme agli agenti di polizia Carlos José Duarte, César Augusto Lasso Monsalve, Jorge Trujillo Solarte, Jorge Humberto Romero, José Libardo Forero e Wilson Rojas Medina.
La più antica guerriglia dell’America Latina, che nel dicembre scorso ha dato la sua disponibilità a rilasciare sei ostaggi con la mediazione dell’ex senatrice di opposizione Córdoba, ha successivamente deciso di rimetterli in libertà tutti e dieci, annunciando allo stesso tempo la sua rinuncia alla pratica del sequestro a scopo di estorsione; non è chiaro, tuttavia, se continuino a detenere civili.
Misna - Dopo 13 anni di detenzione, gli ostaggi hanno potuto riabbracciare i familiari per poi essere trasferiti a Bogotá, dove vengono sottoposti a esami medici negli ospedali dell’esercito e della polizia. A dare conferma dell’avvenuta liberazione è stata la portavoce del Cicr, Maria Cristina Rivera, mentre si trovava all’aeroporto di Villavicencio, a 110 chilometri a sud della capitale colombiana. L’operazione, attesa da settimane, si è svolta in un luogo imprecisato, in una remota zona rurale al confine tra il dipartimento centrale del Meta e quello di Guaviare. I dieci ostaggi, sei poliziotti e quattro militari, sono stati prelevati da elicotteri messi a disposizione dall’esercito brasiliano e successivamente consegnati alla missione umanitaria.
A riferire ai media colombiani delle lunghe ore di incertezza e tensione che hanno caratterizzato l’operazione di rilascio è stata anche l’ex senatrice Piedad Córdoba, che presiede il collettivo ‘Ccp’. “Abbiamo dovuto aspettare per quattro ore l’arrivo dei guerriglieri nel luogo concordato. Con sorpresa abbiamo costatato che i ribelli avevano portato tutti gli ostaggi e non la metà come era previsto” ha riferito la Córdoba all’agenzia di stampa spagnola ‘Efe, aggiungendo che “ci sono stati momenti molto critici tra le 12 e le 16, poiché non sapevamo se sarebbero venuti. Alla fine è arrivata una prima scialuppa con a bordo un uomo e una donna delle Farc, quindi una seconda con 12 persone”. Inizialmente il rilascio unilaterale degli ostaggi era previsto in due fasi, la prima ieri e la seconda per oggi.
Tutti rapiti dalle Farc tra il 1998 e il 1999, sono tornati liberi i militari Luis Alfonso Beltrán Franco, Luis Arturo Arcia, Robinson Salcedo Guarín e Luis Alfredo Moreno Chagüeza, assieme agli agenti di polizia Carlos José Duarte, César Augusto Lasso Monsalve, Jorge Trujillo Solarte, Jorge Humberto Romero, José Libardo Forero e Wilson Rojas Medina.
La più antica guerriglia dell’America Latina, che nel dicembre scorso ha dato la sua disponibilità a rilasciare sei ostaggi con la mediazione dell’ex senatrice di opposizione Córdoba, ha successivamente deciso di rimetterli in libertà tutti e dieci, annunciando allo stesso tempo la sua rinuncia alla pratica del sequestro a scopo di estorsione; non è chiaro, tuttavia, se continuino a detenere civili.
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