domenica, aprile 29, 2012
Aumentano i furti del metallo e rincara il suo valore grazie alle peculiarità che lo rendono esclusivo

di Paola Bisconti

Alcune delle più grandi aziende italiane, come le Ferrovie dello Stato, la Telecom e l’Enel, sono state fortemente danneggiate dai furti di rame. Il metallo, infatti, è conteso dalla mafia ma anche dai semplici ladruncoli che da diversi anni hanno fiutato il cospicuo profitto che genera il commercio dell’“oro rosso”. Sono numerose le peculiarità che lo rendono pregiato: la robustezza e la flessibilità, la resistenza alla corrosione, la riciclabilità al 100%, l’impermeabilità ai gas, la conduzione di energia elettrica e termica, il contrasto alla proliferazione dei batteri sulla superficie; in più non è magnetico e non invecchia. Per tutti questi motivi è molto utilizzato nella bioedilizia ed è promosso dalla Campagna Europea del Rame in Architettura. Inoltre è un elemento indispensabile per la costruzione di cellulari, elettrodomestici, rubinetteria, navi, monete, tettoie, grondaie, arredamento religioso e funerario.

Il valore attuale del metallo è di 7,5 euro al kg e ogni giorno vengono rubati 3200 kg dalle linee ferroviarie, dai lampioni, dai cavi telefonici, dalle fabbriche ma anche dalle abitazioni e persino dalle chiese o dai cimiteri. Le Ferrovie dello Stato nell’arco di due anni hanno subito un danno da 20 milioni di euro, cifra alla quale si aggiunge il valore incalcolabile dei numerosi disagi provocati ai passeggeri, perché se i binari sono privi di rame il treno non può partire. Il problema coinvolge anche l’Enel, derubata di tonnellate di metallo rosso sfilato dalle guaine di plastica posizionate all’interno dei cavi elettrici, così come è accaduto per le linee telefoniche della Telecom e ancora nel cantiere della Tav, in Val di Susa.

I ladri più esperti riescono a rubare 50-60 kg di rame anche in 20 minuti mentre i meno preparati spesso rimangono folgorati dalla tensione della corrente elettrica, come è accaduto a Federico Moita, il quindicenne catanese che il 30 novembre dello scorso anno ha perso la vita mentre cercava di tagliare il rame dal filo di un palo per l’illuminazione pubblica. I fili di molti lampioni, infatti, vengono tagliati di giorno quando le luci sono spente, poi la notte si recupera il materiale. Questa tecnica è stata praticata soprattutto lungo l’autostrada Roma-Fiumicino dove un lungo tratto è completamente al buio. La refurtiva viene poi spedita nei paesi dell’Europa dell’Est, in Sud America, in Asia, in India, in Cina, in Brasile, dove il rame viene fuso e utilizzato per nuovi usi. Nel 2007, per esempio, la polizia ha bloccato nei porti di Napoli e di Gioia Tauro 23 container carichi di rame.

Per contrastare il fenomeno è stato istituito il 24 febbraio al Viminale un Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, che prevede anche la pubblicazione di un e-book distribuito a tutti gli addetti ai lavori per consentire loro di riconoscere il rame che ricevono mettendolo a confronto con quello esposto sul catalogo digitale, evitando così di ritirare del materiale rubato. Intanto le Ferrovie dello Stato hanno sostituito il rame con un altro materiale meno appetibile e ogni compartimento di Polizia Ferroviaria ha un nucleo specializzato sui furti del metallo.

L’imprenditoria onesta ha sfruttato nel migliore dei modi le qualità del rame e oggi l’80% del metallo estratto nell’antichità è ancora in uso sotto varie forme. Molti reperti sono stati ritrovati in Iraq e in Turchia, persino una piramide ospita un sistema di tubi di scarico di rame. L’Italia, nonostante possieda poche miniere di rame (per esempio a Predoi, in provincia di Bolzano, o a Montecatini Val di Cecina, a Pisa), vede un gran uso del metallo, in particolar modo nell’agricoltura per la sua caratteristica di combattere malattie e parassiti delle piante (inoltre non è tossico perché non contiene additivi o coloranti). Nel settore dell’energia alternativa invece è usato per rivestire la superficie captante dei pannelli solari, mentre nelle pale eoliche 3 tonnellate di rame compongono una turbina da 1 mw.

E per chi non lo sapesse, la Statua della Libertà contiene 28,1 tonnellate di rame: sarebbe un “colpo grosso” per i ladri… o forse solo un’idea per qualche regista di film d’azione!

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Bello il post, complimenti.
www.fgsrottami.it

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