mercoledì, aprile 11, 2012
“La Siria non ha rispettato gli impegni presi”. Unanime ieri la condanna internazionale contro Damasco, nel giorno in cui sarebbe dovuta iniziare la tregua prevista dal piano di pace di Kofi Annan, mediatore per l’Onu e per la Lega Araba. Anche ieri giornata di violenze con oltre 50 vittime. Il servizio di Giancarlo La Vella: ascolta

Radio Vaticana - Nella giornata che avrebbe dovuta far intravedere i primi spiragli di pace, lo scenario in Siria è stato il solito. Bombardamenti, vittime civili, soprattutto nelle province di Homs e Hama laddove, per il governo di Damasco, principalmente opera l’opposizione al presidente Assad. In aumento anche i profughi, in fuga dalle violenze, bombardati ieri anche loro addirittura in territorio turco. Forte la protesta di Ankara, accusata dalla Siria di appoggiarla ribellione. La generale protesta internazionale è stata accolta dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che ieri ha sollecitato nuovamente il presidente Assad a rispettare l'ultimatum e ad interrompere qualsiasi ostilità entro le ore sei di domani. Di fatto il piano di Kofi Annan è a tutt’oggi l’unica opzione per la soluzione della crisi siriana. Sentiamo Giorgio Bernardelli esperto di Medio Oriente: “Il problema è dare più efficacia al tentativo di mediazione internazionale, altrimenti non vi potrà essere alcuna speranza di risolvere questa crisi”.

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