Pubblicato il bollettino mensile della Banca centrale europea. Fosche previsioni per quanto riguarda l'occupazione nell'area euro
E-ilmensile - La Banca centrale europea pubblica il suo bollettino mensile, un documento che non contiene buone notizie: “A breve è previsto un nuovo peggioramento”. Il tasso di disoccupazione potrebbe salire ulteriormente, aggravando un quadro già drammatico. L’Italia è fra i Paesi che nel 2012 avranno bisogmp di un “rifinanziamento pubblico particolarmente rilevante, pari o superiore al 20 per cento del Pil”, si legge nel documento. Brutte notizie per Roma, insomma, perché, come ricorda la Bce, gli Stati “con una notevole quota di debito in scadenza nel breve termine sono particolarmente vulnerabili a improvvise variazioni dei tassi di interesse e del clima di mercato”. Tra i Paesi in difficoltà, il bollettino menziona anche Belgio, Francia, Olanda, Portogallo e Spagna.
Che sulla capacità di recupero dell’area euro ci siano forti dubbi, lo dimostrano i nuovi rialzi degli spread di Italia e Spagna. Oggi, il differenziale tra i rendimenti dei titoli tedeschi e italiani è sceso a 370 punti, meno dei 401 di due giorni fa ma comunque sintomo di una certa diffidenza dei mercati nei confronti delle prospettive di recupero italiane. Questa mattina è prevista un’altra asta per allocare titoli per cinque miliardi di euro. In aumento anche l’inflazione, che potrebbe raggiungere il due per cento, in media, con possibilità di crescite ulteriori.
E-ilmensile - La Banca centrale europea pubblica il suo bollettino mensile, un documento che non contiene buone notizie: “A breve è previsto un nuovo peggioramento”. Il tasso di disoccupazione potrebbe salire ulteriormente, aggravando un quadro già drammatico. L’Italia è fra i Paesi che nel 2012 avranno bisogmp di un “rifinanziamento pubblico particolarmente rilevante, pari o superiore al 20 per cento del Pil”, si legge nel documento. Brutte notizie per Roma, insomma, perché, come ricorda la Bce, gli Stati “con una notevole quota di debito in scadenza nel breve termine sono particolarmente vulnerabili a improvvise variazioni dei tassi di interesse e del clima di mercato”. Tra i Paesi in difficoltà, il bollettino menziona anche Belgio, Francia, Olanda, Portogallo e Spagna.
Che sulla capacità di recupero dell’area euro ci siano forti dubbi, lo dimostrano i nuovi rialzi degli spread di Italia e Spagna. Oggi, il differenziale tra i rendimenti dei titoli tedeschi e italiani è sceso a 370 punti, meno dei 401 di due giorni fa ma comunque sintomo di una certa diffidenza dei mercati nei confronti delle prospettive di recupero italiane. Questa mattina è prevista un’altra asta per allocare titoli per cinque miliardi di euro. In aumento anche l’inflazione, che potrebbe raggiungere il due per cento, in media, con possibilità di crescite ulteriori.
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