lunedì, aprile 09, 2012
A tre mesi dall’inizio delle Olimpiadi in ‘una delle città più multiculturali del mondo’ – come recita lo slogan – si è scatenata la bufera su Scotland Yard. Nella polizia di Londra sono stati denunciati dieci casi di razzismo alla commissione interna e cinque agenti sono stati sospesi dal servizio. Tre agenti di Newham, uno dei quartieri olimpici, erano già sotto indagine, dopo le rivelazioni del Guardian dell’assalto a un quindicenne e degli abusi di un ventunenne di colore dopo i disordini di agosto 2011 a Londra.

E-ilmensile - I sette casi nuovi includono accuse di bullismo, abuso, aggressione fisica, e partono dal 2010. L’inchiesta dell’Independent Police Complaints Commission enumera le denunce: commenti razzisti da parte di tre agenti tra gennaio e marzo; bullismo da parte di diversi agenti e funzionari contro i Pcso (Police community support officers), poliziotti che svolgono un ruolo di intermediazione con le comunità straniere a cui appartengono, per un periodo di 18 mesi a Wandsworth (proprio la municipalità di Wandsworth nel sud ovest di Londra, è stata la prima ad applicare la tolleranza zero dopo l’estate calda, comunicando lo sfratto alla madre di un ragazzo finito in tribunale con l’accusa di aver partecipato ai disordini a Clapham Junction).

Le accuse proseguono con un’aggressione che ha coinvolto cinque agenti dei gruppi territoriali contro alcuni giovani a Hyde Park nel 2011; una denuncia di abuso razziale da parte di un non identificato ufficiale a Camden e la gestione scorretta da parte del comando centrale per le comunicazioni di telefonate che contenevano elementi razzisti in comunicazioni tra poliziotti.

Durissima è stata la risposta ai casi di razzismo da parte del vice-capo di Scotland Yard, Craig Mackey: “Consideriamo la questione in modo molto serio. Non c’è spazio per il razzismo nella Met (Metropolitan Police, ndr). Mentre deprechiamo come abominevole qualsiasi linguaggio razzista, dei dieci casi riferiti alla commissione, sei sono stati sollevati da altri poliziotti, a dimostrazione che siamo un’organizzazione che non tollera comportamenti razzisti”.

Particolare sconcerto ha sollevato la vicenda dei tre poliziotti di Newham, autori di commenti razzisti ai danni di Mauro Demetrio, chiamato ‘nigger’, negro. I tre sono stati destinati al ‘restricted service’, una sorta di sospensione parziale. Al di là della sanzione, particolare risonanza assume il loro caso in una circoscrizione interessata da un massiccio afflusso di polizia in vista delle Olimpiadi. Il sito dei Giochi recita che l’evento è una ‘celebrazione di culture differenti’, e che la ‘diversità è una delle ragioni per cui Londra, una delle città più multi-culturali del mondo, è stata scelta per ospitarle’.

Una diversità culturale fortemente minacciata dal comportamento di alcuni poliziotti. In anni recenti, la sicurezza è diventata un ossessione nella pianificazione dell Olimpiadi, che vedranno 12mila agenti pattugliare le strade di Londra giorno e notte, supportati da 5mila militari. E proprio a Newham, uno dei quartieri a ridosso dello Stadio e del Villaggio olimpico. Forse esagerando, il portavoce del Newham Monitoring Project ha detto che “le comunità nere di Newham si trovano davanti la prospettiva di un regime di polizia repressiva” e che “gli atleti neri ci penseranno due volte prima di fare sightseeing a Newham”.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa