giovedì, aprile 12, 2012
Più che decreto “Salva Italia”, queste sembrano le “Storie di Altroquando”

VolontariatOggi - L’Ici si trasforma in Imu, e si scopre che ad essere esenti -in quanto enti ‘no profit’- sono le fondazioni bancarie. Mentre si troveranno a pagare sia le famiglie di persone disabili sia anziani ricoverati in ospizio (se hanno scelto di spostare la loro residenza nella casa di riposo e sono proprietari di un’abitazione, questa verrà tassata come se fosse una seconda casa). Secondo il senatore IdV Elio Lannutti, firmatario della proposta di modifica, la bocciatura dell’emendamento al dl fiscale che prevedeva il pagamento dell’Imu da parte delle fondazioni bancarie “è una vergogna“.

Ma, andando oltre, basta dare uno sguardo al decreto “Salva Italia” per scoprire che, pur prevedendo uno sconto di 50 euro alle famiglie per ogni figlio disabile a carico fino a 26 anni, non concede nulla a quelle che hanno a carico per tutta la vita figli disabili adulti. La casa, per queste famiglie, non rappresenta una scelta facoltativa, ma spesso un “obbligo sociale”, visto che spesso non vengono concessi immobili in affitto alle persone con disabilità.
A lanciare questo allarme e chiedere provvedimenti al sindaco di Torino, Piero Fassino, è l’associazione Claudia Bottigelli, che si fa portavoce, in questa come in molte altra cause, delle preoccupazione e dei bisogni delle famiglie di persone disabili.

“Come associazione, visti gli ultimi avvenimenti che hanno previsto aumenti di tasse e l’introduzione di nuove, vogliamo sottoporre alla sua attenzione una problematica non indifferente che noi e le famiglie della nostra associazione ci troveremo ad affrontare oltre alle spese ingenti che già la gestione delle nostre famiglie comporta” scrive Marina Cometto, presidente dell’associazione. “L’Imu, la nuova imposta municipale sulla casa che da giugno, causerà un nuovo salasso nelle famiglie italiane per noi sarà un’ulteriore dimostrazione che quando si legifera non si tiene conto di noi , famiglie disabili. Il decreto Salva Italia ha previsto uno sconto di 50 euro per ogni figlio a carico fiscale fino a 26 anni di età. Noi famiglie con figli disabili gravi e gravissimi che avremo a nostro carico i nostri figli per tutta la loro e nostra vita anche ben oltre i 26 anni ci troviamo a non poter usufruire di questo sconto .pur avendo a carico figli di 30, 40, 50 anni”.

L’acquisto della prima casa rappresenta, per queste famiglie, spesso “un obbligo sociale -continua la Cometto- e non una scelta dettata da dover investire del denaro superfluo. Infatti Lei forse non è a conoscenza che non vengono date case in affitto alle famiglie che hanno una persona con disabilità al suo interno, per cui siamo obbligati, per tutelare i nostri figli e assicurare loro un ‘tetto sopra la testa’ anche dopo che noi non ci saremo più, ad acquistare l’alloggio in cui viviamo con loro e facendo sacrifici enormi”.

L’associazione chiede quindi, anche in vista dei prossimi tagli al sociale e ai servizi, “che per la quota di Imu a favore del Comune sia previsto lo sconto di 50 euro anche per i figli con disabilità di età superiore ai 26 anni. L’handicap è un ‘lusso’ -conclude la Cometto- e noi famiglie ormai lo abbiamo capito molto bene: faccia in modo, signor Sindaco, che non sia ulteriormente discriminatorio l’essere genitore di un figlio non autosufficiente”.

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