domenica, aprile 08, 2012
Nonostante la definizione del piano dell’Onu, la cui negoziazione è stata condotta da Kofi Annan, le violenze in Siria continuano a essere all'ordine del giorno.

Radio Vaticana - Il governo del presidente Assad, che in un primo momento sembrava aver accettato di ritirare le truppe dalle strade entro pochi giorni, oggi ha fatto sapere che non farà nulla senza prima aver ottenuto “garanzie scritte da parte dell’opposizione”. Intanto, proseguono le operazione nella provincia di Idlib, vicino al confine con la Turchia, afferma l’Osservatorio siriano per i diritti umani: una novantina di carri armati ed elicotteri hanno bombardato la piana di al Rouge, mentre combattimenti tra esercito e opposizione, con l'utilizzo di razzi, si sono sviluppati ad al Bashiriya. Il Consiglio nazionale siriano, dopo la giornata di ieri in cui sono morti 120 civili in tutto il Paese, in particolare negli scontri verificatisi a Hama e Homs, è tornato a rivolgersi alle Nazioni Unite affinché agiscano “con urgenza” e ha confermato la propria collaborazione al piano Annan, il quale da Ginevra condanna fortemente l’escalation di violenza in Siria definendola “inaccettabile”. Sempre nella giornata di ieri, infine, a Damasco si è svolta una manifestazione pro Assad in occasione del 65.mo anniversario del partito Baath. (R.B.)

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