Alcuni ricercatori americani, di fronte ai sempre più numerosi casi di adolescenti con gravidanze indesiderate, aumento delle malattie trasmissibili per via sessuale, forme di patologie da dipendenza sessuale ecc. ha ritenuto di dover avviare dei programmi scolastici che riportassero al centro dell’attenzione il valore del dominio delle pulsioni sessuali e dell’astinenza sessuale. Solo modificando il comportamento sessuale, infatti, si può porre un freno ai rischi sessuali.
Uccr - E’ anche nata un’associazione di ricerca e promozione di queste tematiche, la NAEA, che ha realizzato appositi programmi scolastici avviati in diverse scuole pubbliche della Georgia. Uno studio sui primi risultati, pubblicato recentemente sulla rivista “SAGEopen”, ha fornito indicazioni interessanti. Il programma risulta aver avuto un “impatto significativo” sugli atteggiamenti, credenze e comportamenti sessuali, validi nel prevenire i rischi legati all’attività sessuale in giovane età. In particolare i ricercatori hanno notato che i 1.143 studenti del nono livello (da noi la prima superiore) che hanno iniziato il programma, risultano avere il 50% in più di possibilità di sapersi mantenere nell’autocontrollo di sé rispetto ai compagni, con indubbi vantaggi per la salute fisica e morale. Valerie Huber, direttore esecutivo di NAEA, ha commentato: «Questo nuovo studio si aggiunge al pari di altri 22 studi che mostrano che l’istruzione sulla prevenzione dei rischi sessuali (SRA) ha un impatto positivo sul comportamento sessuale degli studenti. Questo rigoroso progetto di ricerca aggiunge un importante punto esclamativo per l’efficacia dell’astinenza promossa a livello scolastico». Chiunque si opponga a questa proposta, afferma, «deve essere onesto nel suo antagonismo. Non si può più dire che l’approccio ‘non funziona’, ma bisogna ammettere che l’opposizione è semplicemente un avversione ideologica verso questo tipo di progetti di ricerca». Naturalmente, il martellamento di segno contrario rende assai difficile l’opera di questi ricercatori e insegnanti che “nuotano contro corrente”, in un fiume mediatico e sociale che non fa che proporre le presunte gioie del sesso libero e deresponsabilizzato. Segnaliamo la posizione della Chiesa circa la castità prematrimoniale e un articolo molto interessante per approfondirne le motivazioni pubblicato su “Il Timone”.
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