La Fondazione ICEF organizza il 9 maggio in Campidoglio un seminario in vista della conferenza Onu in programma a Rio de Janeiro a metà giugno con l’obiettivo di stimolare l'Italia a farsi portatore della proposta di creare un'Agenzia mondiale e una Corte internazionale per l'Ambiente
L'appuntamento è per il 9 maggio in Campidoglio, alla Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini. Quel giorno, politici, climatologi, economisti, esponenti della società civile e del tessuto imprenditoriale s'incontreranno per fornire un contributo di alto livello in vista di Rio+20, la conferenza Onu sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Rio de Janeiro nella seconda metà di giugno. L'occasione dell'incontro sarà data dal seminario "Il ruolo dell'Italia per Rio+30 e per il dopo Rio", organizzato dalla Fondazione ICEF (International Court of the Environment Foundation), che da oltre vent'anni opera a livello internazionale per creare organismi permanenti che contribuiscano a risolvere i problemi globali dell'ambiente.
Il seminario del 9 maggio, patrocinato dai Ministeri degli Affari Esteri e dell'Ambiente e dal Comune di Roma, si concentrerà su due obiettivi: sviluppare proposte per rendere compatibile la Green Economy con le politiche di riduzione della povertà e proporre un quadro istituzionale idoneo alla diffusione dello sviluppo sostenibile. "Fu proprio la Fondazione ICEF, per la prima volta al mondo - ricorda Amedeo Postiglione, magistrato e direttore della Fondazione - a proporre la creazione di un'Agenzia mondiale per la governance mondiale dell'Ambiente e di una Corte internazionale che potesse sanzionare i reati ambientali ovunque venissero commessi". Era l'aprile del 1989. Dopo oltre vent'anni, quei temi sono ormai condivisi da numerosi esperti a livello accademico. È ora compito degli Stati più avanzati fare in modo di inserirli nell'Agenda dei decisori mondiali.
Il seminario servirà a favorire questa presa di coscienza e a stimolare il nostro governo ad assumere una ruolo di primo piano alla conferenza brasiliana. Per questo la giornata sarà divisa in sette sessioni, ciascuna dedicata a declinare il tema dello sviluppo sostenibile da un punto di vista differente: il ruolo del mondo etico e religioso nella prospettiva di un'Autorità pubblica a competenza universale; il ruolo delle istituzioni europee nella costruzione di una governance globale dell'ambiente; il contributo delle istituzioni nazionali nei negoziati internazionali; un'economia verde per lo sviluppo sostenibile; il ruolo delle Agende 21 Locali; il contributo delle università e dei centri di ricerca; il contributo della società civile.
Per info, cliccare su www.icef-court.org o scrivere a Martina Valentini (Public, Press & Media Relations)
L'appuntamento è per il 9 maggio in Campidoglio, alla Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini. Quel giorno, politici, climatologi, economisti, esponenti della società civile e del tessuto imprenditoriale s'incontreranno per fornire un contributo di alto livello in vista di Rio+20, la conferenza Onu sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Rio de Janeiro nella seconda metà di giugno. L'occasione dell'incontro sarà data dal seminario "Il ruolo dell'Italia per Rio+30 e per il dopo Rio", organizzato dalla Fondazione ICEF (International Court of the Environment Foundation), che da oltre vent'anni opera a livello internazionale per creare organismi permanenti che contribuiscano a risolvere i problemi globali dell'ambiente.
Il seminario del 9 maggio, patrocinato dai Ministeri degli Affari Esteri e dell'Ambiente e dal Comune di Roma, si concentrerà su due obiettivi: sviluppare proposte per rendere compatibile la Green Economy con le politiche di riduzione della povertà e proporre un quadro istituzionale idoneo alla diffusione dello sviluppo sostenibile. "Fu proprio la Fondazione ICEF, per la prima volta al mondo - ricorda Amedeo Postiglione, magistrato e direttore della Fondazione - a proporre la creazione di un'Agenzia mondiale per la governance mondiale dell'Ambiente e di una Corte internazionale che potesse sanzionare i reati ambientali ovunque venissero commessi". Era l'aprile del 1989. Dopo oltre vent'anni, quei temi sono ormai condivisi da numerosi esperti a livello accademico. È ora compito degli Stati più avanzati fare in modo di inserirli nell'Agenda dei decisori mondiali.
Il seminario servirà a favorire questa presa di coscienza e a stimolare il nostro governo ad assumere una ruolo di primo piano alla conferenza brasiliana. Per questo la giornata sarà divisa in sette sessioni, ciascuna dedicata a declinare il tema dello sviluppo sostenibile da un punto di vista differente: il ruolo del mondo etico e religioso nella prospettiva di un'Autorità pubblica a competenza universale; il ruolo delle istituzioni europee nella costruzione di una governance globale dell'ambiente; il contributo delle istituzioni nazionali nei negoziati internazionali; un'economia verde per lo sviluppo sostenibile; il ruolo delle Agende 21 Locali; il contributo delle università e dei centri di ricerca; il contributo della società civile.
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