Meglio del 2007 ma non lo sprint che ci si sarebbe potuto anche aspettare: le prime elezioni tenute in Algeria dopo l’inizio della cosiddetta Primavera araba si sono chiuse ieri con un tasso di partecipazione del 44,38%, oltre sette punti percentuali in più rispetto alla prova del 2007 ma ancora lontano da quella massiccia mobilitazione popolare che anche il governo uscente aveva chiesto.
Misna - In attesa dei primi risultati dello spoglio in corso, il giudizio sulle operazioni di voto è stato generalmente positivo. “L’85-90% dei rapporti dei nostri osservatori sono soddisfacenti” ha detto nel corso di una conferenza stampa José Ignacio Salafranca, capo della delegazione degli osservatori inviati dall’Unione Europea. “Globalmente – ha aggiunto – il numero delle persone mobilitate per i seggi elettorali è stato ragionevole; il personale era preparato, i seggi disponevano di tutte le attrezzature necessarie e in quasi tutti c’erano rappresentanti dei partiti politici”.
Più di 150 denunce di infrazioni sono state ricevute dalla Commissione nazionale di sorveglianza delle elezioni legislative (Cnisel) che si è riservata di pubblicare un rapporto finale solo dopo la diffusione dei risultati provvisori dello scrutinio, attesi per oggi. A essere oggetto di denuncia sono stati tra gli altri due ministri: Cherif Rahmani, ministro dell’Ambiente, è stato accusato da 14 partiti di aver visitato tutti i centri di voto della prefettura di Djelfa durante le operazioni elettorali; stessa accusa per il ministro del Lavoro, Tayeb Louh, che ha visitato diversi centri di voto a Tlemcen.
I riflettori sono tutti puntati sul risultato che saranno in grado di portare a casa le diverse formazioni islamiche in lizza e sulla tenuta o meno della coalizione di governo.
Misna - In attesa dei primi risultati dello spoglio in corso, il giudizio sulle operazioni di voto è stato generalmente positivo. “L’85-90% dei rapporti dei nostri osservatori sono soddisfacenti” ha detto nel corso di una conferenza stampa José Ignacio Salafranca, capo della delegazione degli osservatori inviati dall’Unione Europea. “Globalmente – ha aggiunto – il numero delle persone mobilitate per i seggi elettorali è stato ragionevole; il personale era preparato, i seggi disponevano di tutte le attrezzature necessarie e in quasi tutti c’erano rappresentanti dei partiti politici”.
Più di 150 denunce di infrazioni sono state ricevute dalla Commissione nazionale di sorveglianza delle elezioni legislative (Cnisel) che si è riservata di pubblicare un rapporto finale solo dopo la diffusione dei risultati provvisori dello scrutinio, attesi per oggi. A essere oggetto di denuncia sono stati tra gli altri due ministri: Cherif Rahmani, ministro dell’Ambiente, è stato accusato da 14 partiti di aver visitato tutti i centri di voto della prefettura di Djelfa durante le operazioni elettorali; stessa accusa per il ministro del Lavoro, Tayeb Louh, che ha visitato diversi centri di voto a Tlemcen.
I riflettori sono tutti puntati sul risultato che saranno in grado di portare a casa le diverse formazioni islamiche in lizza e sulla tenuta o meno della coalizione di governo.
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