mercoledì, maggio 23, 2012
In occasione dell'International day for biological diversity, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha chiesto con forza una maggiore protezione della biodiversità marina «Nel momento in cui gli oceani sono sempre più minacciati. Gli oceani coprono praticamente. 

Greenreport - I tre quarti della superficie del pianeta, ospitano sia il più grande animale conosciuto, la balena azzurra, che miliardi di minuscoli microrganismi. Dalle rive sabbiose fino agli abissi più profondi, gli oceani e I litorali fanno vivere un'abbondante diversità biologica di cui l'umanità ha bisogno». Ma Ban sottolinea anche che «Nonostante la sua importanza, la biodiversità marina è stata malmenata dall'uomo». Il segretario generale dell'Onu si è soffermato sui danni fatti dalla sovra-pesca: «Più della metà delle risorse alieutiche del pianeta sono oggi indebolite ed un terzo impoverite ancora di più. Si stima che dal 30 al 35% degli ambienti marini più importanti, tra i quali le fanerogame, le mangrovie e le barrire coralline, sono stati distrutti. I rifiuti plastici continuano ad uccidere degli organismi marini e l'inquinamento terrestre minaccia di asfissia alcune aree costiere. In più, l'utilizzo accresciuto dei combustibili fossili perturba il clima del pianeta: riscalda la superficie delle acque, eleva il livello del mare ed aumenta l'acidità degli oceani, producendo delle conseguenze delle quali noi prendiamo appena la misura». Ban ha ricordato che «La pesca è all'origine di più del 15% delle proteine animali consumate nel mondo. Gli oceani e le zone costiere forniscono dei servizi ecosistemici preziosi, dal turismo alla protezione contro le tempeste. E delle minuscole piante fotosintetizzanti chiamate fitoplancton producono il 50% dell'ossigeno che respiriamo. Ogni speranza non è però perduta. Uno studio scientifico condotto nel 2011 ha dimostrato che, nonostante I Danni inflitti alla fauna marina ed agli habitat marini nel corso dei secoli passati, da 10 al 50% delle popolazioni e degli ecosistemi hanno mostrato dei segni di miglioramento quando le minacce poste dall'attività umana sono diminuite o scomparse. Questo mentre circa il 15% della superficie terrestre è protetta, mentre lo sono appena l'1% degli ambienti marini». Ban si è felicitato per i recenti progressi «Soprattutto grazie alla creazione di grandi riserve marine e al censimento degli habitat di alto mare», secondo lui «La Conferenza Rio+20 deve dare un nuovo slancio all'azione in favore della gestione e della salvaguardia degli oceani, incitando le Nazioni Unite, i governi e gli altri partner a prendere delle misure per frenare la sovra-pesca, ampliare le Aree marine protette, ridurre l'inquinamento degli oceani e ostacolare gli effetti dei cambiamenti climatici. Agendo a livello nazionale, regionale e mondiale e soprattutto rinserrando la cooperazione internazionale, potremo raggiungere gli obiettivi di Aichi per la biodiversità e salvaguardare il 10% delle zone marine e costiere entro il 2020, facendo così un grande passo verso la protezione della biodiversità marina, in vista del futuro che vogliamo».

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