L'esplosione nell'Istituto professionale Morvillo Falcone, che è stato sgomberato. Avviate le operazioni di soccorso. Attentanto di matrice mafiosa?
Due ordigni sono esplosi nell'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi. Sette studenti - a quanto si è saputo finora - sono rimasti feriti e una di loro non ce l'ha fatta. Lo ha annunciato lo stesso assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati che ha avviato le operazioni di soccorso, in collegamento su Sky Tg24. La studentessa, di 16 anni, è morta all'ospedale Terrino di Brindisi dove era stata subito ricoverata. Un'altra ragazza sarebbe stata sottoposta a un intervento chirurgico. L'edificio, intitolato alla moglie di Falcone, è stato fatto sgomberare e tutta la zona è stata transennata. Evacuate tutte le scuole cittadine brindisine.
Agenti della Digos e carabinieri sono impegnati nei rilievi. L'ordigno era stato posizionato in un cassonetto della raccolta differenziata poco fuori dall'Istituto, che si trova vicino al Tribunale di Brindisi. L'esplosione è stata violenta come dimostrano i vetri rotti sia nell'istituto scolastico ma anche in alcune palazzine vicine e un pezzo del cassonetto, dove era stato sistemato l'ordigno, ha danneggiato la saracinesca di un esercizio a un centinaio di metri dal luogo dell'esplosione. L'esplosione si è verificata intorno alle 7.50 quando i ragazzi si trovavano all'ingresso della scuola. Gli studenti feriti sarebbero quasi tutti di Mesagne, dove qualche settimana fa il presidente dell'associazione antiracket Fabio Marini è stato coinvolto in un attentato: esplosa la sua auto. Ancora ignota la matrice dell'attentato alla scuola di Brindisi, ma colpiscono alcune coincidenze: in questi giorni ricorre il ventennale dalla morte di Giovanni Falcone, assassinato insieme alla moglie e alla scorta il 23 maggio '92 . Oggi inoltre a Brindisi era attesa la carovana anti-mafia partita da Roma l’11 aprile.
Secondo alcune testimonianze, il cassonetto per la raccolta differenziata all'interno del quale sono stati posizionati gli ordigni, si trovava in una posizione diversa dall'abituale, dietro un grande tabellone pubblicitario. Al vaglio degli investigatori l'ipotesi, dunque, che possa essere stato spostato appositamente. La bomba era composta da due bombole di gas collegate tra loro. Gli investigatori, secondo quanto si apprende, non hanno però ancora stabilito il tipo di innesco che ha dato il via all'esplosione. A Brindisi stanno arrivando sia gli uomini del Ros dei carabinieri sia quelli del Servizio centrale operativo della polizia.
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