mercoledì, maggio 02, 2012
“Un affare militare che sarà regolato militarmente”: così il capitano Amadou Haya Sanogo, capo della giunta che lo scorso 22 marzo ha rovesciato il presidente Amadou Toumani Touré, si è riferito agli scontri tra i militari ai suoi ordini e i paracadutisti della Guardia presidenziale, noti anche con il nome di Berretti rossi.

Misna - Tra lunedì e ieri le due parti si sono scontrate con un bilancio provvisorio di 14 morti. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un tentativo di contro-golpe o se invece all’origine ci sia il tentativo di arrestare il colonnello Abdina Guindo da parte degli uomini di Sanogo. Guindo è il comandante dei Berretti rossi ed è considerato vicino a Touré. Secondo il quotidiano ‘L’Indépendant’ si è combattuto attorno alla sede della televisione di Stato ‘Ortm’, nei pressi dell’aeroporto e nel quartier generale dei golpisti a Kati, a una quindicina di chilometri da Bamako. Poi però sono stati i militari a passare alla controffensiva contro i parà assediando la loro base di Djicoroni.

I fatti di Bamako, ancora da chiarire, hanno fatto slittare alcuni incontri in programma tra i golpisti e rappresentanti della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao). E confermano indirettamente che l’esercito non è un blocco monolitico e ha al suo interno fronti di dissenso rispetto ai militari di Kati.

Il governo di transizione varato in seguito agli accordi negoziati dalla Cedeao ha richiamato alla calma e sottolineato come ulteriori violenze non fanno altro che ritardare anche la soluzione per il nord del paese, da oltre un mese sotto controllo di diversi gruppi ribelli.

Secondo fonti di stampa maliane ieri si è tenuto un primo vertice del nuovo governo di Cheick Modibo Diarra. Oggi è in programma un consiglio dei ministri alla presenza del presidente ad interim Dioncounda Traoré.

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