giovedì, maggio 31, 2012
Nella relazione del presidente della Bce anche un'esortazione ai leader europei a chiarire la propria visione dell'euro

E-ilmensile - La possibilità di finanziare le banche europee in difficoltà con il fondo permanente salva-Stati (Esm) non è più solo un’ipotesi. Draghi, intervenendo al Parlamento europeo per la presentazione del primo rapporto annuale del Comitato Europeo per il Rischio Sistemico, ha dichiarato che: “Si sta cercando il modo per utilizzare il fondo salva-Stati per ricapitalizzare le banche in difficoltà”. Nella sua relazione, il governatore della Bce ha, inoltre, esortato gli istituti di credito a mettere in piedi “un’unione bancaria europea” che sia basata su tre pilastri: “Un sistema di garanzia europea dei depositi, un fondo europeo di risoluzione e una più forte centralizzazione della vigilanza bancaria” a livello Ue. Sul versante banche, Draghi ha anche sottolineato i grandi sforzi fatti dall’Europa: “Abbiamo fatto molto in poco tempo, abbiamo tagliato i tassi per due volte, allentato i requisiti per la presentazione del collaterale, reintrodotto le aste in valute con la Fed e abbiamo deciso due aste a lungo termine.”

Le parole del governatore non sono rivolte solo alle banche, nel suo discorso ha, infatti, più volte sottolineato la necessità di “limitare il rischio di contagio tra i Paesi membri e promuovere strategie macroeconomiche che, assieme al consolidamento di bilancio, promuovano la crescita e l’occupazione.” Il messaggio é chiaro: l’Europa deve “chiarire la propria visione dell’euro per i prossimi 10 anni”. “Siamo in mezzo al guado in un fiume con un fortissima corrente, e non vediamo la riva dall’altra parte a causa della nebbia”, ha spiegato il presidente della Bce, aggiungendo che avere chiari gli obiettivi di medio termine permetterebbe di «diradare la nebbia, anche se la corrente del fiume resta forte”.

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