Dopo una campagna elettorale brevissima, durata 3 settimane appena, il 6 maggio hanno avuto luogo le elezioni anticipate in Grecia
I risultati hanno completamente ribaltato il panorama politico greco, così come era stato creato dal 1974, anno della caduta del regime dei colonelli, fino alle elezioni del 2009. I due partiti che hanno dominato la scena politica greca per quasi quarant’anni hanno raggiunto i loro minimi storici: la Nuova Democrazia (partito conservatore) ha raggiunto appena il 19% dei consensi e il Pasok (socialista) poco più del 13%. Pur usufruendo del bonus previsto dalla legge elettorale di 50 deputati per il partito vincitore, i 108 seggi della Nuova Democrazia più i 41 seggi del Pasok non riescono ad arrivare ai fatidici 151 richiesti per formare una coalizione governativa. Quindi la formazione di un nuovo governo è incerta e nuovo ricorso alle urne appare probabile.
Gli altri partiti hanno registrato le seguenti percentuali: il SYRISA 16,7%, Ellenici Indipendenti 10,6%, KKE (comunisti) 8,6%, ALBA D’ ORO (neonazisti) 7%, SINISTRA DEMOCRATICA 6% . I risultati rispecchiano la situazione economica disastrosa in cui si ritrova la popolazione e il sentimento di rabbia e di condanna verso la politica di austerità che il paese subisce da due anni e che è destinata a durare ancora parecchio. La Grecia sta percorrendo il quinto anno di recessione, per un totale -14% del Pil. E quest’anno è previsto almeno un altro 5% di recessione.
Il SYRISA (acronimo della Coalizione della Sinistra Radicale) è il vincitore morale delle elezioni: ha più che triplicato la sua percentuale diventando il primo partito dell’opposizione. Dal modesto 5% guadagnato alle elezioni del 2009 ha sfiorato il 17%, mentre i sondaggi di quindici giorni prima (la legge elettorale proibisce infatti di renderli pubblici nelle ultime due settimane prima delle elezioni) lo davano sì e no al terzo posto con un 11%: con un’intelligente campagna negli ultimi giorni ha completamente ribaltato i pronostici, catturando una valanga del voti specialmente dal PASOK. Questo successo va attribuito al suo leader, il 39enne ingegnere Alexis Tsipras, il più giovane dei leader dei partiti.
Gli Ellenici Indipendenti di Panos Kamenos (47enne che ha fatto studi in economia e psicologia in Francia e amministrazione aziendale in Svizzera) sono un altro partito da considerare tra i vincitori e che vale la pena menzionare. E’ un partito costituito appena due mesi fa, formato da deputati espulsi dalla Nuova Democrazia il 12 febbraio scorso per non avere approvato il piano di austerità numero 2. Non avendo altre possibilità di comunicazione che i social media, tramite Facebook, Twitter e in generale internet è stato costituito il partito elaborando il programma e il nome ed eleggendo anche i suoi organi sempre tramite internet. In questo modo hanno partecipato più di 150.000 persone, un fatto certamente singolare. La proposta politica degli Ellenici Indipendenti comprende la difesa dello stato-nazione, cioè la non concessione ai creditori della sovranità nazionale e il non riconoscimento della parte onerosa del debito.
Bisogna anche porre l’accento sul fatto che, per la prima volta, un partito neonazista entra in parlamento. Un fatto grave, da tenere in considerazione prima di approvare il cosiddetto «fiscal compact», che rischia di diventare drammaticamente deflazionistico per tutte le economie europee. Sarebbe necessario in tal senso fare attenzione a quanto detto dal Premio Nobel per l’economia Paul Krugman lo scorso gennaio: “E’ stata la deflazione di Bruening (cancelliere tedesco tra 1930 e 1932) e non l’inflazione di Weimar a portare al potere voi-sapete-chi…”
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