mercoledì, maggio 02, 2012
Il governo di Addis Abeba ha approvato una direttiva che autorizza le case editrici a censurare i contenuti di giornali e pubblicazioni ritenuti “lesivi” per l’unità e la stabilità del paese.

Misna - La norma, di fatto, attribuisce agli editori la responsabilità dei contenuti delle pubblicazioni e li autorizza a vagliare ogni scritto e a rimuovere contenuti che potrebbero essere considerati “illegali” dalle autorità. “Si tratta di uno stratagemma per eliminare alla radice ogni possibile voce critica e di dissenso in un settore, quello della stampa, già pesantemente vessato da leggi e norme restrittive” ha commentato un editore anonimo intervistato dal giornale “The East African”. I proprietari dei giornali etiopici hanno istituito un comitato per coordinare le proteste e sostenere la richiesta di abolizione della norma che sembra condannare il paese di 85 milioni di abitanti, il più popoloso in Africa dopo la Nigeria, ad una censura ancora più serrata di quella attualmente in atto. L’Etiopia – ai vertici delle ‘liste nere’ per la libertà di stampa – ha approvato nel 2008 un controverso “Press freedom and information act” grazie al quale il governo ha operato un giro di vite sul giornalismo indipendente provocando un esodo di massa degli operatori dell’informazione all’estero. Negli ultimi 12 mesi ben 11 giornalisti sono sono stati incarcerati, tra cui due svedesi, con l’accusa di “sostegno al terrorismo”.

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